Venerdì 9 dicembre 2016 è stata inaugurata presso il Museo Diocesano e Capitolare di Terni, Via XI Febbraio 4, l’opera di Claudio Caporaso, artista poliedrico e abile intagliatore, raffigurante il volto di Cristo. Infatti il museo Diocesano e capitolare di Terni su proposta dell’associazione di promozione sociale Tempus Vitae e dello storico e critico d’arte Marco Grilli ha accettato la gentile concessione del tondo raffigurante il volto di Gesù Cristo: un’opera iconica e corporea dal sapore emozionale ultraterreno, intagliata rigorosamente in tre diverse specie di legno, un materiale simbolo della vita terrena di Cristo. L’opera rimarrà in esposizione temporanea.
Claudio Caporaso ha saputo fare della scultura, e più in generale dell’arte, la sua massima e più intima forma di espressione, vera e sincera perché non celata dalla ragione. Parlare di arte oggi è complesso, ma mai quanto lo sia farla: il paragone con i grandi maestri del passato è sempre lì, dietro l’angolo, pronto ad essere sfoderato per colpire ed affondare l’artista del momento che, nella sua visione e concezione più contemporanea, torna ad esprimere se stesso, oggi come allora.
La formazione del nostro di certo gli ha permesso di apprendere il meglio dagli antichi; si l’arte è fatta di espressione, ma anche la tecnica ne è una costante fondamentale: senza di essa, infatti, la creazione contemporanea sarebbe solo il frutto dell’espressionismo che verrebbe però a sua volta svuotato di qualsiasi accezione tecnico-espressiva.
La sua maestria nel lavorare anzi nel plasmare la materia secondo la sua forma mentis non ha eguali: le sculture si fanno ora più classiche e ricercate, ora più visionarie quasi fantasy, finanche liberatorie, come un grido di quel sentimento nascosto dietro alla maschera della ragione che cerca di liberarsi dalle sue catene, dalla sua stessa materia per proiettarsi verso l’infinito mondo delle passioni emotive.
Ecco questo è Claudio Caporaso, un artista di cui è complesso parlare perché complesso è tramutare in parole il vasto panorama delle sensazioni che ruotano attorno al suo genio artistico, che fugge dalla convenzionalità a favore dell’invenzione, dell’innovazione finanche della sperimentazione artistica.
Essere artista oggi significa proprio questo: dare libero sfogo al proprio genio creativo che dopo essersi formato secondo gli antichi canoni, è capace di creare nuova arte, rinnovandone il linguaggio che in fondo riporta sempre alla concezione primordiale dell’artista. Tutto è iniziato più di 17500 anni fa, nelle grotte di Lescaux, dove la necessità umana di comunicare (sine verbis) ha reso possibile la nascita e lo sviluppo delle prime forme artistiche, che hanno permesso all’uomo di lasciare traccia del suo passaggio su questa vita terrena.
Nello spirito della diffusione artistica e della valorizzazione del proprio patrimonio culturale, infatti, la struttura museale ternana ha aperto le sue sale ad opere di artisti di rilevanza nazionale e internazionale al fine di accogliere in esposizione temporanea alcune delle loro migliori opere, considerate di alto valore artistico, storico e finanche religioso.
Lode all’arte e a tutti gli artisti di ieri, di oggi e di domani!
Marco Grilli, referente cultura Ass. Tempus Vitae