Non si spengono le polemiche, soprattutto sui social, in relazione all’introduzione a pagamento dei sacchetti biodegradabili. Anche se, come “tassa”, questa graverà su ogni famiglia italiana per 10 al massimo 15 euro l’anno, forse anche meno. Oltretutto l’Italia con l’introduzione di questi sacchetti bio non ha fatto altro che adeguarsi a una direttiva europea.
Si nutre dunque il fondato dubbio che tutto il can can sia stato orchestrato contro NOVAMONT e, soprattutto , contro il suo amministratore delegato, Catia Bastioli, per un suo peccato di origine, molto grave: aver parlato a una Leopolda renziana.
Sull’argomento abbiamo ricevuto una lettera, decisamente controcorrente, da parte di Alberto Pileri, di LIbertà Eguale Terni.
In merito alle polemiche e ai polveroni mediatici a mezzo di social network, rilanciati dalle piattaforme editoriali radio televisive, relative al tema buste/sacchetti biodegradabili, alle presunte truffe a carico dei consumatori, all’ignobile, spregiudicato e mascalzonesco tentativo di chiamare in causa e gettare fango sull’Impresa Novamont Spa, sul suo management, sui lavoratori, clienti e fornitori. Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza ad un Marchio, ad una Impresa Industriale vanto dell’intelligenza, della ricerca, dell’innovazione made in Italy sul terreno della frontiera dell’economia circolare, della difesa e tutela dell’ambiente, che opera da ormai 25 anni nel nostro paese e sui mercati esteri. Un gruppo industriale che crea valore, ricchezza, lavoro e reddito, nel rispetto dell’ambiente e dei consumatori. Che è presente da tempo nella nostra Città di Terni. E che rappresenta un esempio virtuoso di buona impresa manufatturiera di qualità.
Basta con i cialtroni, i mascalzoni, i delinquenti di ogni risma e colore che cavalcano e sguazzano nella melma, che fanno del gangsterismo e dell’insulto ad ogni piè sospinto la cifra della loro esistenza politica.
Sono i nazisti del 21 secolo, allevati alla scuola del Dr. Goebbels.
Ogni argomento, questione e tema viene utilizzato da questi signori per sollevare polveroni, per lanciare strumentali accuse , per imbastire processi e condanne sommarie. Per cavalcare campagne politiche di aggressione. La rete è il loro paravento dove questi banditi scorazzano in lungo ed in largo. Dobbiamo dire basta, contrastare e combattere questa spregiudicata deriva che danneggia e sporca tutto e tutti, che diffama il lavoro e l’industria italiana.
Dipende dalla reazione di ciascuno di noi fermare questa barbarie che corrode la coscienza dell’opinione pubblica, che si alimenta di pregiudizi e solletica gli istinti primitivi e bestiali delle persone. E’ un cancro che va combattuto ed estirpato. Senza esitazioni. Ne va della possibilità di continuare a lavorare per battere strade nuove, per creare opportunità di lavoro e di crescita, per rendere competitivo ed attrezzato il nostro paese, per una società aperta, che non si arrende ad una deriva anti industriale, anti scientifica , antipolitica, che crede nel rapporto fecondo fra coscienza individuale, responsabilità sociale, scuola, università, ricerca e mondo del lavoro. E Cultura e rispetto delle persone.
Grazie per l’attenzione.
Alberto Pileri