Al via da sabato 1 luglio, anche in Umbria, i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro e una spesa pro capite di quasi 100 euro.
A livello nazionale sono oltre 15,6 milioni le famiglie che effettueranno acquisti in occasione dei saldi estivi.
Per il Presidente di Federmoda Umbria Confcommercio, Carlo Petrini, “i consumi sono stati sinora molto tiepidi ed i segnali di ripresa di cui tanto si parla sono ancora troppo deboli e poco avvertiti dalle imprese. Il settore abbigliamento e calzature – aggiunge – continua ad essere in forte sofferenza”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
1) la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2) Prova dei capi, non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3) Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4) Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5) Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.