Un immediato intervento sui problemi di carattere organizzativo e soprattutto di carenza di personale che attanagliano il secondo ospedale dell’Umbria. Lo chiedono a gran voce Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, insieme alle rispettive confederazioni e ai sindacati pensionati, che questa mattina hanno manifestato davanti alle aule universitarie dell’Ospedale Santa Maria di Terni. I sindacati denunciano come il personale superi i 50 anni è le dotazioni organiche siano ferme al 2004. Dell’assunzione di 123 operatori sanitari, accordo sottoscritto con la direzione aziendale, non c’è traccia. Intanto si procede all’accorpamento di alcuni servizi: si accorpa l‘Urologia, i reparti di Ostetricia e Ginecologia, si tenta di chiudere U.G.C.A. Reparto di riabilitazione per pazienti affetti da patologie neurologiche. Il reparto di Riabilitazione, invece, è una struttura che dovrebbe avere sulla carta circa 10 posti letto, ma dalla sua apertura, spiegano i rappresentanti dei lavoratori, ha funzionato per soli tre pazienti, proprio per la mancanza di personale. La prassi, in pratica, è quella di recuperare personale infermieristico da trasferire in altri reparti in grande sofferenza. “I problemi maggiori che ci troviamo ad affrontare, spiega Mauro Candelori della UIL FPL, sono i turni, gli straordinari, le pronte disponibilità, i carichi di lavoro del personale del Santa Maria. La qualità dell’assistenza, se andiamo avanti così, rischiamo di vederla diminuita – conclude – e noi questo non lo vogliamo, la città non se lo merita”.