La presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, ha presentato alla Prima commissione consiliare di Palazzo Cesaroni il Documento di economia e finanza della Regione Umbria 2016/2018.
Sono cinque le aree di intervento su cui articolare la visione strategica e le priorità alla base dell’azione della Regione Umbria: istituzionale, economica, culturale, territoriale, sanitaria e sociale.
L’esposizione della governatrice regionale delle linee principali del Defr, è partita dal quadro macroeconomico che, in Umbrtia, vede un “aumento percentuale dell’export che però coinvolge solo una parte delle aziende regionali. Cresce il turismo, che necessita di investimenti pubblici e privati per consolidare un settore in espansione. Il tasso di occupazione, è salito dal 61 per cento del 2014 al 62,3 nel 2015, grazie agli incentivi ma anche all’espansione economica, mentre il tasso di disoccupazione registrato nel 2015 è all’11,2 per cento, in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente.
La produttività umbra – ha spiegato la Marini – è ancora più bassa della media nazionale, evidenziando la debolezza di campo di innovazione, ricerca e crescita intelligente. Dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo l’Umbria registra bassi investimenti privati mentre il sistema di formazione e istruzione fa segnare risultati (riferiti a diplomati e laureati) migliori di quelli indicati dall’Ue, ad indicare che il sistema pubblico della formazione funziona. “Bisogna però vedere – ha sottolineato la governatrice regionale – come il sistema economico locale riesca ad assorbire una forza lavoro sempre più qualificata e ripensare Centri per l’impiego e servizi per il lavoro”. Sul versante dell’energia, è buona la produzione da fonti rinnovabili “anche se – ha rilevato Catiuscia Marini – dobbiamo raggiungere gli obiettivi nazionali e porre attenzione alla presenza sul territorio di imprese energivore, che ci distanziano dagli obiettivi sulla intensità energetica previsti da ‘Europa 2020’”. Gli indicatori demografici vedono comunque una trasformazione dei bisogni della popolazione, con il consolidarsi della componente anziana (soprattutto quella non autosufficiente) ma anche di lavoratori disoccupati, inoccupati ed in mobilità che – ha sottolineato la Presidente dell’esecutivo di Palazzo Donini – richiedono un nuovo sistema di welfare e di inslusione sociale”.
Il Docuomento di economia e finanza della Regione Umbria per gli anni 2016-2018, verrà discusso e approvato dalla Prima Commissione per poi andare nell’aula dell’assemblea legislativa, dove verrà votato attraverso una risoluzione di accompagnamento.
RIFORME. Nella scorsa legislatura hanno riguardato il ripensamento della struttura regionale (Apt, Ater, Agenzie, Arusia, Comunità montane), ora si tratta di innestare le scelte del Governo nazionale sul sistema delle autonomie locali. La riforma delle Province, incide su politiche attive del lavoro, formazione professionale, urbanistica, governo del territorio. Comporterà dei costi per il trasferimento del personale. È previsto l’accorpamento delle agenzie che si occupano di studi e ricerche, come Aur, Isuc, Centro studi giuridici e politici, Cedrav e Seu. La riforma Madia sulle società partecipate inciderà sulle ipotesi di riforma di Sviluppumbria (dipartimentalizzazione) e Gepafin (intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia). Dovrà esserci una riorganizzazione delle partecipazioni, con funzione di accompagnamento per i Comuni verso una semplificazione, anche se la Regione non ha un ruolo diretto ed è ente di programmazione e controllo.
ECONOMIA. Verranno implementate azioni per l’internazionalizzazione del sistema produttivo, l’innovazione, la reindustrializzazione (attraverso strumenti che stiamo definendo con il Governo in particolare per l’area Terni-Narni). E poi per la specializzazione intelligente, l’efficientamento energetico di imprese e pubbliche amministrazioni. Dobbiamo perseguire una duplice finalità: aiutare i settori più arretrati ad andare verso l’internazionalizzazione e sostenere il consolidamento di chi già si sta espandendo. Con l’attuazione di Agenda digitale le infrastrutture digitali pubbliche stanno entrando a regime, anche grazie al lavoro di Umbria Digitale. Esiste un data center digitale unitario, verrà sperimentato il sistema pubblico di identità digitale, saranno affiancate le attività delle ‘scuole digitali’ nell’ambito del Piano nazionale per superamento digital divide.
TURISMO: Prevista la piena attuazione del testo unico e il sostegno al sistema regionale di accoglienza turistica con supporto agli enti locali e integrazione. Si punta a una modalità uniforme e rinnovata degli Uffici di informazione e accoglienza. La Regione collabora con i Comuni per la promozione turistica, svolge azioni di supporto per città che hanno festival importanti. Firmato un protocollo con la Conferenza episcopale umbra e con le città interessate dagli eventi del Giubileo e dai Cammini (Via di Francesco e di Benedetto). Stiamo stilando il programma 2016 per la promozione turistica all’estero, soprattutto per quanto riguarda i mercati di Inghilterra, East-Coast Usa, Germania e Olanda. Puntiamo all’implementazione del portale turistico con servizi per accoglienza e incoming”.
LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE: Sfrutteremo le risorse della programmazione europea e seguiremo la riforma del sistema nazionale. I dipendenti della Provincia che si occupavano di politiche attive del lavoro ora sono rientrati in Regione ed è emersa l’esigenza di una riforma complessiva del sistema. Vanno ripensati i Centri per l’impiego per creare condizioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro anche attraverso i servizi online. Attraverso il fondo sociale europeo puntiamo a rifinanziare ‘Garanzia giovani regionale’, ad attuare la lotta alla disoccupazione lunga durata, a sostenere le assunzioni a tempo indeterminato, a intervenire per i lavoratori delle aree di crisi, a far crescere le competenze del capitale umano nei settori della specializzazione intelligente, per creare figure professionali forti. Attiveremo risorse dedicate per la sperimentazione del ‘Reddito di inclusione attiva’, che dovrà aumentare il numero di persone che beneficiano delle misure nazionali.
ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO. È necessaria una modifica legislativa sul sistema integrato, superato dalla legge della ‘Buona scuola’, il disegno di legge verrà portato in Aula insieme alla riforma dell’Adisu, coerentemente con gli obiettivi assegnati alla Regione dalla riforma nazionale. Ci saranno altri interventi sull’edilizia scolastica a supporto dei Comuni: pronti i progetti di 5 nuove scuole e interventi per digitalizzazione, efficientamento energetico, piano di adeguamento antisismico.
A fine 2016 avviverà in Aula la legge quadro in materia di CULTURA e siamo al lavoro con il ministero per il PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE.
RIFIUTI. Miriamo ad un ulteriore incremento della raccolta differenziata (la media regionale era al 52 per cento a fine 2014) per superare le discariche. Alcune città (Terni, Orvieto, Narni, Foligno) hanno implementato il sistema nella seconda metà del 2015 e ci attendiamo quindi dei risultati importanti. Pensiamo all’integrazione con altre Regioni per non farci imporre un inceneritore. I Comuni stanno recuperando i ritardi ma è necessario un adeguamento dell’impiantistica.
SANITÀ. Devono esser predisposti il piano sociale, il piano sanitario, le misure per invecchiamento attivo e il piano per non autosufficienza. La Centrale acquisti richiede una modifica normativa mentre nel campo della sanità digitale lavoriamo per la predisposizione del fascicolo sanitario elettronico.
TRASPORTI. Abbiamo previsto 5 milioni di euro ulteriori per il fondo trasporti, che così arriva a 104 milioni. 800 mila euro aggiuntivi andranno al potenziamento dell’aeroporto S.Francesco di Assisi. La concessione con il gruppo Fs a cui stiamo lavorando porterà alla loro gestione della Fcu e ad un importante programma di investimenti sull’infrastruttura.
Il BILANCIO sarà caratterizzato dall’invarianza fiscale, dalla prosecuzione del serio lavoro sulla lotta all’evasione fiscale, ormai quasi azzerata, dal basso livello di indebitamento e da elementi fondamentali positivi nonostante le risorse in diminuzione”.