Le imprese legate alla festa dell’amore, sono in piena attività. Un business che in tutta l’Umbria coinvolge, al 31 dicembre 2022, 3.787 imprese (comprese le unità locali, quali negozi, franchising etc), numeri che si discostano lievemente dal dato del 2021, quando le “imprese della festa” chiudevano l’anno a quota 3.759. Fra queste 3.787 imprese si contano complessivamente 2.429 ristoranti, 375 fioristi, 255 negozi di preziosi, 184 attività di vendita di bigiotteria, 114 attività di commercio al dettaglio di articoli da regalo, 63 negozi di vendita di prodotti di artigianato, 67 specializzati nella vendita di dolciumi. Tra le imprese che, in occasione della festività degli innamorati e del Santo Patrono della città di Terni, si legge in una nota della Camera di Commercio dell’Umbria, vedranno un incremento del loro volume di vendite e di affari, a fare la parte da leone sono i ristoranti, che occupano oltre 13mila addetti (precisamente 13.025, fonte Inps su numero delle unità locali d’impresa), un dato che su base tendenziale segna una crescita notevole, visto che le imprese al 2021 erano 2.684. Seguono i negozi di vendita al dettaglio di fiori e gioielli, attività di vendita di bigiotteria e articoli da regali, i negozi di vendita di dolciumi. La dinamica demografica di questi comparti commerciali, nonostante la crisi innescata dalla pandemia, non ha conosciuto flessioni significative in termini di chiusure. Piuttosto si registra una sostanziale tenuta del sistema, con chiusure che restano nell’ordine di poche unità, come nel caso di negozi che vendono fiori al dettaglio, che passano dai 386 del 2021 ai 375 del 2022, o negozi che vendono articoli da regalo (121 nel 2021, sono 114 nel 2022). Crescita molto sostenuta, invece per i ristoranti, che registrano un segno + a due cifre.