“Il gruppo Acque Minerali d’Italia è da sempre attivo nell’interlocuzione con le istituzioni e con le strutture territoriali per far fronte alla situazione degli stabilimenti umbri. Rispetto a tale contesto, AMI tiene a precisare che non è prevista alcuna chiusura degli stabilimenti, né a San Gemini, né in Umbria , né in Italia.”
E’ scritto in una nota dell’azienda che controlla il marchio Sangemini-Amerino.
Proprio questa mattina si era tenuto un presidio dei lavoratori presso palazzo Bazzani per testimoniare le preoccupazioni sul futuro dell’azienda.
AMI precisa che “è allo studio una razionalizzazione e una riorganizzazione del gruppo che permettano di rendere sostenibili le attività sui territori, anche alla luce della fase problematica del settore delle acque minerali in Italia che riguarda tutti i player presenti sul territorio, e dopo aver investito circa 60 milioni di euro negli stabilimenti produttivi, vista l’esigenza di ammodernamento e ristrutturazione degli impianti di imbottigliamento. Siamo impegnati ad individuare al più presto una soluzione di concerto con tutti gli attori in campo, nazionali e territoriali, in moda tale da affrontare al meglio la stagione estiva , servendo i propri clienti con il supporto di tutta la filiera produttiva.”