Anche quest’anno la Regione Umbria si conferma tra le tre Regioni italiane “benchmark” per la definizione dei costi medi standard in sanità, al fine della determinazione delle quote di riparto del Fondo sanitario regionale.
Sulla base della griglia LEA , anno 2013, e dei risultati di esercizio valutati dal tavolo adempimenti , relativo all’anno 2013, solo 5 regioni, tra quelle non assoggettate al piano di rientro, risultano essere eleggibili: Emilia Romagna; Lombardia; Marche; Umbria; Veneto. Tra queste la Conferenza Stato-Regioni – sulla base dell’Indicatore di qualità e di efficienza (IQE) – ha indicato le tre Regioni “benchmark”: Marche, Veneto e Umbria. Si tratta delle Regioni di riferimento, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario.
“La conferma dell’Umbria quale Regione ‘benchmark’ in sanità, come ormai avviene ininterrottamente dal 2011, – hanno dichiarato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini – rappresenta l’ulteriore attestazione della qualità del servizio sanitario regionale, sia per ciò che riguarda l’organizzazione e l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia per gli aspetti economici e gestionali del sistema. Ovviamente ciò ci stimola e ci incoraggia nel proseguire il nostro lavoro per continuare a migliorare la sanità regionale, nell’interesse soprattutto dei cittadini”.