Tutti gli indagati nell’inchiesta su “Seven to stand”, il protocollo che garantiva una qualità di vita migliore per pazienti affetti da malattie degenerative, sono agli arresti domiciliari. Anche l’ultimo di loro che si trovava ancora nel carcere di Terni, di vocabolo Sabbione, l’ingegnere Edoardo Romani , è a casa , agli arresti domiciliari.
Lo ha comunicato uno dei suoi legali, l’avvocato Marco Gabriele.
Nei giorni scorsi erano stati messi agli arresti domiciliari, perché le loro condizioni di salute non erano compatibili con il regime carcerario, l’ideatore del protocollo “Seven to stand”, Fabrizio De Silvestri, e il dottor Pierluigi Proietti. I domiciliari erano stati concessi anche a Giovanni Petrini, farmacista di Rieti, e alla compagna di De Silvestri, Annalisa Grasso. Subito ai domiciliari, Simone De Marco, centralinista della fantomatica clinica dove i pazienti venivano trattati, che, in realtà, era un centro estetico.
Secondo gli inquirenti , Edoardo Romani, era l’ingegnere biomedico che curava le pubblicazioni dell’associazione e l’allestimento del sito internet sul quale veniva divulgato il protocollo “Seven to stand”.