Con il protocollo d’intesa sottoscritto da Ministero del Lavoro e assessorato regionale alla formazione, si può dare concreta attuazione ai decreti legislativi che hanno l’obiettivo di rilanciare l’apprendistato di primo e terzo livello per ridurre la dispersione scolastica, ampliare l’offerta formativa e al contempo rafforzare il collegamento fra mondo scolastico e lavorativo. Italia Lavoro, con una procedura ad evidenza pubblica sta completando la selezione di 300 centri di formazione professionale che realizzeranno la sperimentazione. Sperimentazione che sarà preceduta da uno specifico Accordo approvato lo scorso 24 settembre dalla Conferenza Stato-Regioni e consentirà ai giovani studenti di poter conseguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza scuola-lavoro. Per una parte dei giovani l’apprendimento in impresa avverrà tramite un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per l’altra parte avverrà attraverso l’introduzione dell’alternanza “rafforzata” di 400 ore annue a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale. Attraverso l’apprendistato formativo e l’alternanza “rafforzata” si potranno conseguire gli stessi titoli di studio acquisibili nei percorsi ordinari a tempo pieno: qualifica e diploma professionali, diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di laurea triennale o magistrale, master e dottorato. Le imprese che assumeranno in apprendistato formativo e quelle che ospiteranno studenti in alternanza rafforzata beneficeranno di incentivi per i costi derivanti dall’impiego di tutor aziendali. La nuova normativa prevede anche, per l’apprendistato, un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione degli apprendisti al 10% (della retribuzione) per la formazione svolta in azienda, l’abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell’apprendista, lo sgravio dal pagamento dei contributi per l’ASPI rivolto alle imprese artigiane, la cancellazione della contribuzione dello 0.30% per la formazione continua, infine, viene dimezzata l’aliquota di contribuzione del 10% portandola al 5 per le imprese con più di nove dipendenti. Per la Sperimentazione del sistema duale sono stati assegnati all’Umbria 271mila euro che si aggiungono ai 590.000 già previsti per l’istruzione e formazione professionale, ripartiti tra le Regioni e le Province Autonome, sulla base del numero di studenti annualmente iscritti ai percorsi di IeFP e del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati.