Giuseppe Conte forse ha le ore contate a Palazzo Chigi a causa dell’uscita dalla maggioranza di Italia Viva. Come si sa il partito messo in piedi da Matteo Renzi, la sera stessa della nascita del governo, è determinante al Senato. Appare difficile , giunti a questo punto, una ricomposizione della frattura intercorsa tra i partiti della maggioranza e Italia Viva. D’altra parte come fidarsi, se non ci fosse stata la pandemia Renzi avrebbe già staccato la spina in altre circostanze e poi non si può stare sempre sotto ricatto, a maggior ragione di un partito che viene accreditato di uno scarso 3% di voti. Renzi recidivo. Ha fatto già cadere un altro governo, da segretario del Partito Democratico, quello capeggiato da un altro PD, Enrico Letta.
Tra i 17 senatori di Italia Viva c’è anche il senatore Leonardo Grimani, eletto a Terni nelle fila del Partito Democratico (di cui è stato anche il segretario comunale).
Grimani ha sottolineato proprio ieri come sia fallito il tentativo di dividerli. “”Siamo compatti sulla linea del confronto: spero che arrivino risposte in fretta, prima di mercoledì – ha dichiarato a Repubblica”. Mercoledì al Senato (ma forse slitta a giovedì) si dovrebbe discutere la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Grimani è considerato uno dei “pontieri”, uno di quelli che lavora a una ricucitura “senza veti e pregiudizi”. Impresa ardua quanto quella di un nuovo gruppo da formare al Senato pro-Conte. Ecco perché le urne sono più vicine e anche la logica conseguenza dello stallo romano.
Sulla pagina Facebook del senatore Grimani non ci sono tantissimi commenti, ad oggi, alla sua decisione di seguire Matteo Renzi di uscire dalla maggioranza. Chi ha commentato si divide fra pro e contro. Anche se a prevalere sono i critici.
Mario scrive: Caro Senatore Grimani, tenga duro, tutta Italia Viva è con Lei, e non siamo pochi, nonostante una informazione pilotata e inquinata. Anzi, siamo tantissimi, e in questi giorni siamo cresciuti ancora di più con molte iscrizioni e una moltiplicazione di contatti. Lei è una persona tenace, capace e riformista, e in Italia l’unica casa dei riformisti – Lei lo sa bene – è Italia Viva.
Alfonso ricorda: “Leonardo, Ti ricordo che sei stato eletto con i voti del PD. Ti ricordo che Ti ho votato è fatto votare. Ti ricordo che Ti ritenevamo una persona seria. Ora Ti chiedo di ritrovare la tua coerenza e serietà. Ora vedi Te”.
Secondo Sandra: “è il momento della responsabilità. Io e la mia famiglia ti abbiamo sempre sostenuto e votato per diventare senatore. Dimostra la tua lealtà nei nostri confronti e nei confronti di tutti i sangeminesi che ti hanno votato. Sostieni il governo Conte. Adesso!”
Federico: “Se negherà l’appoggio al governo Conte le giuro che ricorderò ogni giorno a me stesso ai miei amici parenti estranei che un partitino del 2% ha aperto una crisi per mero opportunismo personale!!! Italia Viva sparirà e lei dovrà tornare a fare il suo lavoro… ci pensi bene!”
Ettore è lapidario: vergogna, vergogna, vergogna.
Laura, al contrario, lo avverte: “Se non eravate d’accordo con Renzi dovevate dirlo prima, lei è veramente disponibile a vendere la sua integrità, i suoi ideali, a tradire la nostra casa di Italia Viva? Spero vivamente sia un’invenzione dei giornali, altrimenti gradirei che mi togliesse dalle sue amicizie e SI vorrei lo facesse Lei senatore, con me e con tutti gli amici che ha di Italia Viva. Questo per rispetto nei nostri confronti che Le abbiamo creduto”.
Gianluca, invece, fa una previsione: “State tranquilli che Renzi farà la fine di Salvini… va a casa….”. I Matteo sono il destino in questa storia italiana.