Andava in giro per Orvieto e per altri comuni del comprensorio con pantaloni e giacca di colore nero, camicia scura e collarino bianco, proprio come un sacerdote. Quando parlava con le persone, intercalando citazioni evangeliche, si presentava con il titolo di “don” e in qualche caso non disdegnava di andare in chiesa e celebrare la messa. Il fatto è che non si trattava di un sacerdote, ma di un laico. A scoprirlo è stata la Squadra Informativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che ha raccolto varie segnalazioni. Gli investigatori hanno accertato che si tratta di un sessantenne residente fuori regione che in passato era stato effettivamente sacerdote cattolico, ma che già molti anni fa aveva perso lo stato religioso e da allora è un laico a tutti gli effetti e in quanto tale, non può andare in giro vestito da sacerdote, né tantomeno, celebrare messa e dare la comunione ai fedeli. La Diocesi di Orvieto-Todi aveva formalmente comunicato al sessantenne il divieto di vestire l’abito clericale, di celebrare la messa e gli altri sacramenti. L’uomo è stato denunciato per sostituzione di persona, reato che punisce, spiega una nota della polizia, chi al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, attribuendosi un falso stato o una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici. Questi episodi sono stati oggetto di una dettagliata segnalazione inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni ed ora sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Polizia per ricostruire le motivazioni di tali comportamenti.