Al termine di un lunghissimo e molto vivace dibattito il consiglio comunale di Terni ha autorizzato la cessione delle quote detenute da ASM nel SII.
Si tratta del 15% delle quote cui è interessata la Umbria Due Servizi idrici, controllata da ACEA, che ha manifestato l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione di cui gode in quanto già socia del SII, aumentando così la propria partecipazione dal 25% al 40%.
Il controvalore delle quote è pari a 6 milioni 41 mila euro.
“Si tratta di un atto importante sotto molti profili, che rimette ordine nelle criticità che si sono verificate oltre 20 anni fa alla creazione del Servizio idrico integrato. Con l’atto di oggi si prevede una modifica delle quote sociali con un incremento a favore del socio operatore privato a suo tempo individuato. Asm, detentrice del 18% del capitale sociale cede il 15% a Umbria 2. Le funzioni e il ruolo del pubblico non vanno però a modificarsi, continuano ad essere quelle previste al momento della composizione della società. Mantiene i 6/9 del Cda, Asm mantiene il suo delegato, mantiene il potere del controllo societario attraverso la nomina dei revisori dei conti, l’amministratore dovrà riferire sullo stato della Sii trimestralmente ai soci pubblici. Umbria 2 verserà nelle casse di Asm oltre 6 milioni di euro. Inoltre i comuni soci pubblici avranno la restituzione di canoni e quote di mutuo pari a 10,5 milioni, Asm avrà come rimborso 4 milioni – ha detto l’assessore al Bilancio Orlando Masselli.
Non cambia il contratto di servizio nei confronti della nostra partecipata – Asm – nei confronti di Umbria 2.
Le modifiche statutarie previste oltre a rafforzare il controllo pubblico – aggiunge Masselli – prevedono la redistribuzione dei poteri tra amministratore delegato e direttore generale, con l’istituzione della figura di un direttore tecnico in capo al socio pubblico, nominato su proposta di Asm che è il manutentore della rete.
Epocale poi la modifica dello statuto per quanto riguarda la cancellazione della responsabilità solidale dei soci, cosa che libera i comuni dal ripristino della liquidità”.
Critica l’opposizione. Luca Simonetti (M5S) parla di scelta scellerata:”Dalla maggioranza arriva il via libera alle bollette pazze – sostiene Simonetti. Dopo i salassi ed i conguagli di questi ultimi mesi, il Comune di Terni da il via libera alla Sii a mettere le mani in tasca direttamente ai cittadini senza più passare per i comuni.
Con il nuovo statuto e l’abolizione dell’articolo 8 questa sarà nel medio periodo l’amara realtà. Bastava studiare e fare 1+1 per capire questa banalità.
Un atto scellerato, votato dai consiglieri di maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia e liste civiche, tutti rassicurati e presi per mano da ex consiglieri del PD, che alla fine si sono astenuti lasciando gli altri alle loro responsabilità.
Da quando questa operazione era stata fermata dai cittadini si è susseguito un colpo di teatro dietro l’altro per portare il controllo dell’acqua pubblica ad Acea.
Una maggioranza che esce sconfitta moralmente da questo voto – conclude Simonetti – che condanna la città per altri 11 anni a subire politiche aziendali che hanno sempre rappresentato per i ternani una sorta di girone dantesco.
Ne esce delegittimato un sindaco che smentisce le promesse fatte solo un anno fa, costretto a nascondersi dietro un monitor ed applicare il distanziamento sociale dalla città distratta e preoccupata per l’emergenza sanitaria che sta tornando a crescere”.