Nella sostanza un lungo elenco di cose che non vanno e un giudizio negativo sull’operato della giunta Di Girolamo. Che, però, non viene da una forza di opposizione bensì da una di maggioranza, Sinistra Italiana. Che, in base ciò che dirà il sindaco Di Girolamo, lunedì prossimo, farà le sue valutazioni. Non è un ultimatum, ma poco ci manca. E d’altra parte è da tempo che la giunta comunale naviga in acque perigliose.
In attesa del Consiglio comunale di lunedì e delle comunicazioni del sindaco, Sinistra Italiana ricorda le molte cose che non vanno. Questo il testo integrale del comunicato
Le elezioni che hanno confermato Di Girolamo alla guida della città sono state vinte da una coalizione con un programma ben definito sia nella identità politica che negli obbiettivi sociali, culturali, educativi e di sviluppo.
Fin dall’inizio del mandato, la giunta è apparsa condizionata da pesanti ingerenze, lasciando intuire una concreta difficoltà a mantenere gli impegni presi con gli elettori. Purtroppo, già solo a metà del percorso, la situazione evidenzia i timori espressi. I punti di forza del programma, ‘assenso dei votanti, sono stati totalmente disattesi.
La giunta e il sindaco rischiano di essere ricordati come i dissipatori di un pezzo di storia di questa città e di lasciare a chi verrà dopo di loro una pesante ipoteca sul futuro di Terni. L’inettitudine e l’infelicità delle scelte investono i principali settori della vita pubblica cittadina. Eccone qualche esempio:
L’inaccettabile chiusura, per di più da parte di una amministrazione che si dichiarerebbe di sinistra, di scuole d’infanzia comunali, di quelle che sono state per decenni fiore all’occhiello del sistema educativo cittadino e indicate nel programma come servizio essenziale su cui lavorare. Tutto ciò senza un piano di investimento sui servizi educativi alternativo, senza prevedere ad esempio l’apertura di nuovi nidi e soprattutto senza un vero dibattito che coinvolgesse la città.
Il Briccialdi, istituzione culturale e formativa, nata nel 1872, per anni definita come unica vera università ternana, è caduta in un colpevole oblio, abbandonata e costretta ad ansimare in un agonico clima di incertezza finanziaria e organizzativa.
La fontana di Piazza Tacito e il Verdi rappresentano un preciso esempio dell’incapacità amministrativa che governa la città. Progetti di recupero irrealizzati ormai persi all’interno di un buco nero di insipienza.
La raccolta differenziata rischia di collassare, rispetto ai piani di strutturazione sbandierati. E’ mal gestita e trattata come un impiccio, un compito troppo difficile per chi ha difficoltà a fare anche le cose più semplici. Nessuno l’ha vista come scommessa su un nuovo modello di sviluppo ambientale partecipato.
Le associazioni culturali e i centri giovanili vivono climi di incertezza; richieste e misure di intervento sono consapevolmente ignorate.
Ultima perla è la minacciata vendita dell’Asfm e di tutto o in parte dell’ASM. In netto contrasto con gli impegni programmatici volti alla valorizzazione e al rilancio di tale patrimonio pubblico mediante l’impegno alla costruzione di aziende pubbliche regionali. Sinistra Italiana si è apertamente espressa contro la decisione del Sindaco, opponendosi alla cessione tout-court delle Farmacie e dell’ASM.
E’ palese che la promessa cessione è volta a coprire debiti di bilancio, non destinata, quindi, a favorire nuovi investimenti, come chiarisce l’utilizzo del paventato predissesto.
Si sta facendo ricorso a tale soluzione per svendere sotto banco i gioielli di famiglia, senza affrontare tra l’altro, un dibattito pubblico e partecipato. Le società oggetto di vendita, infatti, forniscono servizi essenziali alla comunità e pertanto devono restare in mano ai cittadini.
Con altrettanta colpevole irresponsabilità si nasconde ai cittadini la vicenda dei debiti fuori bilancio. La chiarezza è d’obbligo ed è un dovere etico nei confronti dei contribuenti: la cittadinanza attende di sapere chi li ha fatti e per cosa.
E’ anche ingiustificato il silenzio del Sindaco nei confronti delle misure restrittive che il governo Renzi ha adottato nei confronti dei Comuni, aggravando ancora di più la già pesante gestione amministrativa.
Duole sottolineare che questa amministrazione è ormai completamente bloccata da un anno e più su un fumoso, ipotetico e irrealizzato rimpasto che, nelle intenzioni, nasconde beghe all’interno del partito democratico e lotte intestine per il futuro incarico di candidato a sindaco.
Per il bene della città serve un deciso cambio di rotta e delle risposte, su queste questioni, chiare e definitive. Come Sinistra Italiana, per quel che ci compete e per quello che possiamo, confrontandoci con la città, faremo le nostre valutazioni.