Clima effervescente all’interno della maggioranza di governo della città.
Gli elettori con il loro voto hanno espresso la voglia di cambiamento e cambiamento deve essere. Radicale.Che rappresenti una discontinuità totale con il passato “regime”.
Dunque, Emanuele Fiorini, che è stato il più votato in consiglio comunale e che è figura di punta della Lega detta linea:” “In questi ultimi giorni – scrive -ho assistito a diverse dichiarazioni inerenti le nomine delle partecipate del Comune di Terni, in particolare per quanto riguarda Afm. Ricordo a tutti che siamo stati eletti per il cambiamento, non per mantenere inalterato quel potere che ha segnato la nostra città per quasi 20 anni.” Piuttosto chiaro il messaggio spedito agli alleati.Ma al fine di sciogliere qualsiasi dubbio affinché le sue parole non vengano male interpretate, precisa meglio:”auspico la sostituzione di tutti gli amministratori delle partecipate per recidere quel cordone che nel corso degli anni ha creato un sistema clientelare e di privilegi”.
Le dichiarazioni di Fiorini, azionista di maggioranza della giunta Latini non lasciano spazio e mediazioni per cui la presa di posizione di Francesco Ferranti, presidente del consiglio comunale, sembra destinata a cadere nel vuoto.
Scrive il Presidente del Consiglio comunale:”relativamente alle espressioni di posizioni da parte della giunta su questioni rilevanti e delicate , quali le aziende partecipate che sono patrimonio di tutti i cittadini ternani , voglio sottolineare come diviene sempre più indispensabile che vi sia un confronto tra chi rappresenta l’ esecutivo e la maggioranza consiliare rappresentata in consiglio comunale , auspico vi siano meno esternazioni in accelerazione e maggiori confronti con le sensibilità politiche espresse in consiglio , nell’interesse dei cittadini e della città.”
Sulla vicenda interviene anche l’ex candidato sindaco di “Senso civico”, Alessandro Gentiletti:”la questione della vendita o meno delle farmacie comunali richiede competenza e non l’inutile gazzarra a cui stiamo assistendo in queste ore.
Una classe dirigente competente è la novità di cui ha bisogno la città.
Per questo – scrive Gentiletti – ho predisposto una interrogazione, ritengo infatti che l’alienazione delle farmacie comunali, oltre a non essere necessaria, trovi impedimenti di carattere giuridico, non aggirabili attraverso la pretestuosa modifica del bilancio.
Mi auguro che su questo, e non sui banali luoghi comuni, si concentri il dibattito nelle prossime settimane.
Ritengo anche – conclude Gentiletti – che sarebbe opportuno convocare l’amministratore e il presidente del collegio sindacale in commissione o in consiglio.”