Si svolgerà in modo ridotto, a causa del coronavirus, la 63^ edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Lo ha deciso oggi il consiglio di amministrazione della Fondazione del festival.
Saranno 8 gli spettacoli in cartelle in 8 giorni, divisi in due lunghi fine settimana, alla fine del mese di agosto.
Gli spettacoli si svolgeranno dal 20 al 23 agosto e dal 27 al 30 agosto.
La prima del Festival si terrà il 20 agosto (ore 21.30) in piazza Duomo, con Orfeo di Claudio Monteverdi e l’ Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone. Regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi.
Il concerto di chiusura è in programma domenica 30 agosto e sarà affidato a Riccardo Muti che, in piazza Duomo, dirigerà l’ Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
GLI ALTRI SPETTACOLI
Venerdì 21 agosto al Teatro Romano (ore 21.30) è in programma lo spettacolo-concerto I MESSAGGERI per la regia di Emma Dante. Canti e musica dei Fratelli Mancuso.
Sabato 22 agosto in Piazza Duomo spazio al teatro musicale di Silvia Colasanti con ARIANNA, FEDRA, DIDONE, tre monodrammi per Attrice, Coro femminile e Orchestra su testo tratto dalle Epistulae Heroidum di Ovidio. L’Orchestra Giovanile Italiana sarà diretta da Roberto Abbado, mentre l’International Opera Choir sarà affidato al maestro Gea Garatti.
Il primo weekend si concluderà domenica 23 agosto al Teatro Romano (ore 21.30) con il concerto della giovane pianista Beatrice Rana, Premio Abbiati come miglior solista nel 2016.
Giovedì 27 agosto, sempre al Teatro Romano con inizio previsto alle ore 21.30, si terrà MARIA CALLAS. LETTERE E MEMORIE con Monica Bellucci. Testi e regia di Tom Volf.
Venerdì 28 agosto in Piazza Duomo (ore 21.30) la Fondazione Carlo Felice di Genova presenta il concerto in forma scenica LE CREATURE DI PROMETEO | LE CREATURE DI CAPUCCI (musica di Ludwig van Beethoven e costumi originali di Roberto Capucci), con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova diretta da Andrea Battistoni.
Sabato 29 agosto al Teatro Romano (ore 21.30) Luca Zingaretti legge LA SIRENA, dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.