Terni non può e non deve dimenticare una sua vittima della mafia.Un lavoratore.Un vigile del fuoco che una sera di luglio, come tante altre, quando è salito su un mezzo perché c’era stata una chiamata, la chiamata di un vigile urbano che aveva notato in via Palestro del fumo uscire da una fiat Uno , parcheggiata nei pressi del Padiglione di Arte contemporanea,non sapeva certo di andare incontro al suo destino.Infatti, quando Stefano, insieme ad altri due suoi colleghi, Carlo La Catena e Sergio Pasotto, si avvicina alla vettura, la fiat Uno esplode. Muoiono. i 3 vigili del fuoco, il vigile urbano che aveva effettuato la chiamata e uno straniero che stava dormendo su una panchina vicina.
Furono un attentato e una strage organizzati dalla mafia come altri compiuti nel terribile biennio 1992/1993 quando la mafia siciliana colpisce al cuore lo Stato:le bombe a Firenze, l’attentato a Maurizio Costanzo, le bombe a Roma e perfino un fallito attentato allo stadio Olimpico, sempre a Roma. Siamo negli anni degli attentati a Falcone e Borsellino.
A 25 anni da quel terribile episodio e nel giorno del suo compleanno, gli amici del quartiere San Giovanni hanno voluto ricordare Stefano Picerno.Il 12 settembre, ieri, avrebbe compiuto 62 anni.
“Stefano uno di noi – ricorda Alberto Favilla – che era un passo avanti.Mentre noi giocavamo qui, in questo campetto (storico, quello di San Giovanni, n.d.r.), solo pallone, lui andava a Terni, in corso Tacito, a farsi una vasca.Un grande appassionato dei Pink Floyd, di Renato Zero.Un classico bravo ragazzo che aveva scelto un mestiere difficile che lo ha portato lontano dal suo quartiere, lontano dalla sua città.”
“Ci sembrava ingiusto – afferma ancora Favilla – non ricordarlo, non ricordare il suo sacrificio.Sembrava quasi che Terni lo avesse dimenticato, ecco perché abbiamo voluto questa giornata, proprio per il suo compleanno.”
Molti gli amici presenti, molte le autorità che non hanno voluto mancare questo appuntamento.
A cominciare dal Prefetto di Terni, Paolo De Biagi che ha sottolineato “l’eroe Picerno, un martire”, insignito della medaglia d’oro al valore civile. “Pensavo fosse una brutta giornata – afferma il Prefetto – invece no, è una bella giornata che ha aggregato tante persone.” Presenti anche sindaco e vice sindaco, Leonardo Latini e Andrea Giuli.Il comandante provinciale del vigili del fuoco, Gianfranco Monopoli.
“Doveva essere un incontro da 4 amici al bar – dice Alberto che ha organizzato l’evento insieme a Leandro Della Ciana – poi abbiamo conosciuto i vigili del fuoco, l’associazione dei vigili del fuoco, sono stati loro a trasformarlo in un evento importante.”
Presenti fra gli altri anche la sorella e il cognato di un’altra vittima, il vigile del fuoco Carlo La Catena.
Gli amici di San Giovanni hanno un desiderio nel cuore. “Vorremmo – lo abbiamo detto anche al sindaco – che venga riqualificata questa area e che venga intitolata proprio a Stefano Picerno e ad altri due amici morti prematuramente, sempre ragazzi del quartiere:Alberto Poggi e Alberto Comandini.
A Stefano Picerno il comune di Terni ha intitolato una via che si trova nei pressi del comando dei vigili del fuoco.
“Oggi abbiamo dato un significato a una storia che doveva essere ricordata – conclude Alberto Favilla – di un ragazzo di San Giovanni, cresciuto in questo campetto, attaccatissimo, come noi, a questo territorio.”
Stefano, una vittima della mafia.