Per il momento l’impianto a pirolisi di Maratta è bloccato.
Il Comune di Terni, infatti, rende noto che ” in merito all’impianto di Maratta per la produzione di combustibile da materiale plastico, a seguito di controlli tecnici e amministrativi, sono emerse alcune incongruenze tra le dichiarazioni di conformità urbanistico e edilizia allegate alla pratica di autorizzazione unica ambientale presentata da Viterbo Energy e le rappresentazioni grafiche della situazione esistente in loco, risultante da titoli abilitativi edilizi rilasciati ad altri soggetti giuridici. Entrambe le documentazioni riguardano il medesimo immobile su cui è prevista la riattivazione dell’impianto produttivo.
Gli uffici, conseguentemente, hanno avviato un procedimento volto ad accertare la coerenza e la veridicità delle dichiarazioni di conformità. In esito agli accertamenti, da effettuare in contraddittorio con la società proprietaria delle aree (Mediocredito Italiano Spa) e con la Regione dell’Umbria (che ha curato gli aspetti istruttori dell’Aua), si potrà concludere il procedimento confermando le autorizzazioni rilasciate oppure annullando le stesse in via di autotutela amministrativa.
“L’operato del Comune di Terni – dichiara l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti – è ancora una volta incentrato sul massimo rispetto delle norme e sulla trasparenza nella comunicazione ai cittadini. Noi diciamo con massima chiarezza che è errato, fuorviante, parlare di inceneritore, mini o maxi che sia, siamo di fronte a un impianto di pirolisi, teso alla produzione, dalla materia plastica, di olio combustile e gas. Il suo impatto ambientale non può essere nella maniera paragonato a un impianto di incenerimento dei rifiuti, ciononostante tutto deve essere in perfetta regola. Alla Regione spetta una valutazione tecnico ambientale dell’impianto di Maratta, al Comune di Terni una valutazione edilizia e acustica. Le competenze comunali hanno portato all’emersione di alcuni aspetti da approfondire. Se l’approfondimento dirà che si può andare avanti ne prenderemo atto, altrimenti l’autorizzazione, peraltro proveniente da una precedente voltura, verrà revocata, senza alcun tentennamento o riverenza verso questa o quella proprietà. A noi – conclude l’assessore – interessa il rispetto delle regole e la situazione ambientale del nostro territorio, il resto lo lasciamo ai vecchi e nuovi mistificatori”.
L’occasione fa dire al senatore Stefano Lucidi, Movimento 5 Stelle , che “la città è sotto attacco ambientale”:
notizia di queste ore un nuovo mini-inceneritore per bruciare plastica per ora rispedito al mittente. .
Quello che serve – scrive il senatore – è mettere un punto fermo, per determinare un momento di riflessione, per capire il livello base di inquinamento, a macchine ferme e su questo livello progettare il futuro.
Nei giorni scorsi si è parlato di tutti i processi ternani che sono andati poi prescritti, e si è parlato poi del fatto che si trattava di reati contravvenzionali. Oggi tutto questo non è più possibile perché esiste una legge sugli eco-reati che ha introdotto il reato di disastro ambientale e che vincola, chi fa reddito inquinando, alla bonifica dei luoghi dopo aver confiscato i beni delle aziende. Oggi abbiamo l’obbligo di bonifica anche su reati caduti in prescrizione e se un giudice dichiara l’obbligo alla bonifica e l’imprenditore omette di bonificare oggi quell’imprenditore è penalmente perseguibile alla luce della legge 68/2015.
Grazie a due emendamenti del M5S che prevedono il reato di omessa bonifica e la confisca dei beni e dei redditi realizzati inquinando , oggi la tutela ambientale ha delle armi in più.
Fermare le attività inquinanti e bloccare le iniziative che sono in cantiere è importante per leggere il fondo dati ambientali e capire chi deve essere costretto a risanare i luoghi e quali attività possono proseguire o meno. Questo porterebbe anche a delle scelte perché bisognerebbe sovrapporre gli impianti e cumularne gli effetti e non considerare più ogni singola attività come un corpo estraneo. A Terni devono potere lavorare solo gli impianti sostenibili, e solo quelli, tutti gli altri se non lo sono devono essere fermati, adesso e senza nessuna autorizzazione futura.
Per fare questo – conclude il senatore Lucidi – servirebbe un Sindaco coraggioso e una maggioranza illuminata e servono dei sindacati – utili” -che non fanno scioperare solo quando serve ad una sola azienda, per i loro interessi, ma che riescano a mobilitare una città contro quelli che sono le priorità della città stessa.
Nel 1990 a Terni si chiesero presidi ambientali di natura pubblica all’interno degli impianti, con addirittura una interrogazione dell’Onorevole Cavicchioli, forse dovremmo tornare a parlarne.”
LA NOTIZIA DELLA AUTORIZZAZIONE PER L’IMPIANTO DI MARATTA DAL MOVIMENTO 5 STELLE
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/in-arrivo-un-piccolo-inceneritore-348626
LE PRECISAZIONI DEL COMUNE DI TERNI
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/sullimpianto-di-maratta-arrivano-le-precisazioni-del-comune-di-terni-348637
LA POSIZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/il-pd-vietare-che-si-bruci-olio-combustibile-349109