Gabriele Tadini, caposervizio della funivia al Mottarone, è in regime di arresti domiciliari. Luigi Nerini , gestore dell’impianto e ed Enrico Perocchio, direttore dell’esercizio, sono tornati in libertà.
Lo ha deciso il Gip di Verbania Donatella Banci Buonamici. Tutti e tre erano stati arrestati nei giorni scorsi nell’ambito dell’indagine sul disastro della funivia in cui hanno perso la vita 14 persone.
Disastro funivia di Stresa: le vittime sono 14, anche un bimbo di 2 anni e uno di 9 e una donna di 40 anni che festeggiava il compleanno. Sopravvissuto un bambino di 5 anni
La procuratrice di Verbania Olimpia Bossi ha dichiarato “che non ci sono indizi sufficienti di colpevolezza su Luigi Nerini e su Enrico Perocchio”.
Secondo il Gip – ha aggiunto la procuratrice sono “non credibili sufficientemente le dichiarazioni di Gabriele Tadini” mentre ha creduto “alla dichiarazione di estraneità di Nerini e Perocchio che hanno scaricato la scelta dell’ uso dei blocchi al freno “su Tadini”.
Dalle dichiarazioni dei dipendenti della funivia del Mottarone, tutte riportate nell’ atto, “appare evidente il contenuto fortemente accusatorio nei confronti del Tadini”, il caposervizio dell’ impianto, perché “tutti concordemente hanno dichiarato che la decisione di mantenere i ceppi era stata sua, mentre nessuno ha parlato del gestore o del direttore di servizio”.
Sia Tadini che Nerini e Perocchio hanno lasciato il carcere durante la notte.