Sul Teatro Verdi riceviamo una replica del “Piccolo gruppo di amici” , così ebbe a definirli l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni, Enrico Melasecche, commentando in un primo momento la loro conferenza stampa, replica indirizzata in primis all’assessore stesso e, per conoscenza, al sindaco Leonardo Latini e al suo vice , con delega alla cultura, Andrea Giuli.
Nella lettera, pacata nei toni e nei contenuti, piuttosto critica con le amministrazioni precedenti, si invita l’amministrazione a confrontarsi con la città e, soprattutto proporre il progetto di ristrutturazione del teatro a una commissione di esperti.
LA LETTERA APERTA
Si sottolinea che non si tratta affatto di una polemica sterile e di “ mera competizione” , piuttosto
di una serie di osservazioni costruttive che hanno esclusivamente la finalità di indurre a
riflessioni importanti per ridare alla nostra città il risalto che merita e per poter contribuire al suo
riscatto sociale ed economico. Questa lettera è stata redatta da persone che amano profondamente
il loro territorio ed aspirano a restituirgli la vera dignità di un tempo.
Confermiamo di trovarci in totale sintonia con molte delle affermazioni che sono state fatte dal
Preg.mo Dott. Melasecche, che stimiamo come cittadino ternano e come attento e solerte Assessore,
ma siamo ancora una volta a ribadire che comunque il sentimento del rispetto, anche per il semplice
cittadino che dissente, è sacro ed assolutamente inviolabile. E’ parte integrante dell’ attività
dell’Amministratore pubblico condividere, dibattere e spiegare le proprie posizioni con pazienza,
tranquillità e modestia perché va sempre ricordato che chi è preposto alla gestione della
“Res Publica” è una diretta espressione della volontà popolare. Siamo assolutamente d’accordo con
il Dott. Melasecche che per 10 anni non si è fatto altro che tergiversare, spendere inutilmente denaro
pubblico, rimandare lo spinoso problema del teatro senza mai raggiungere un risultato concreto e
dobbiamo riconoscere che l’attuale Giunta ha senz’altro fatto notevoli passi in avanti in questo
senso spendendo passione e tempo per cercare di risolvere l’annosa questione. Crediamo che per
programmare la costruzione di un ” grande teatro”, il primo ingrediente fondamentale è amare il
Teatro……….e quelle persone non solo non lo amavano, ma addirittura lo snobbavano!
Ma la cosa che, secondo il nostro modesto parere, va assolutamente tenuta in primaria
considerazione è che per la costruzione di un Teatro degno di questo nome è necessario rivolgersi
ad un gruppo di esperti del settore ( in una precedente lettera ne indicammo le professionalità
specifiche ) e che, sempre secondo noi comuni cittadini, è necessario gettare le basi per la
costruzione di un serio teatro d’opera lirica ( sala adeguata, golfo mistico capiente, Torre scenica,
depositi del materiale scenico, camerini ecc.) perché soltanto così sarà possibile disporre di una
struttura polifunzionale in grado di ospitare qualsiasi altro tipo di evento ( opera lirica, musica
classica, jazz, Pop, Rock, prosa, balletto ecc.) insomma anche performances moderne. In
riferimento poi all’incombente ed irrisolvibile problema della mancanza di fondi si ricordi che sia
la Città di Rimini che quella di Fano hanno già tracciato il percorso del reperimento dei denari
e non dobbiamo pensare che davvero avessero in serbo moneta contante per pagare al momento i
lavori di ricostruzione ( il primo ) e di restauro ( l’altro). Anche in questo caso basterebbe mettere
in atto la condivisione, la collaborazione tra i diversi Comuni e forse potremmo capire quale tipo di
comportamento adottare. Non dobbiamo assolutamente fare soltanto riferimento alla nostra
Regione Umbria che, storicamente, è distratta e/o non particolarmente attenta alle varie
problematiche del sud della Regione ma piuttosto dobbiamo presentare un progetto valido ed
ambizioso alla Comunità Europea e cercare così di reperire fondi più sostanziosi!
Altro importante dilemma da dipanare: Teatro Moderno o teatro Poletti?
Ebbene pensate che sia Rimini che Fano,entrambe città storicamente a vocazione turistica, abbiano
fatto una scelta insensata ? Oppure abbiano cercato di far rivivere gli antichi fasti e le antiche
tradizioni teatrali al fine di attrarre una ulteriore fetta di turismo anche mediante offerte di carattere
culturale? Ricordiamoci sempre che per proiettarci verso il futuro è necessario riscoprire il nostro
passato e spesso basta riproporre soluzioni già sperimentate nei secoli scorsi per risolvere problemi
apparentemente di difficile soluzione. (In passato, quando la nostra comunità era esigua e con
scarse risorse economiche, il nostro teatro richiamava pubblico da tutte le regioni limitrofe e si
istituivano treni con orari speciali in coincidenza con i vari spettacoli). Ci sembra questo, in realtà,
un ambizioso progetto teso a risollevare le sorti della cultura della nostra comunità e migliorare,
con l’ulteriore attrazione turistica, anche l’economia del territorio. Ed è proprio questo il disegno
ambizioso su cui hanno puntato le due città in questione!
Vorremmo ricordare al Preg.mo Dott. Melasecche, Assessore degno di rispetto e di stima, che i
falsi Profeti di cui parla erano albergati proprio all’interno del “sacro Tempio del potere” e sono
quegli stessi Profeti che neanche le varie opposizioni di allora sono mai state in grado di
fronteggiare ed osteggiare in maniera seria. Vorremmo inoltre sottolineare che quei lazzari che
ancora oggi tutti noi cerchiamo di risvegliare da un malevolo sopore profondo sono proprio gli
stessi cadaveri che hanno prodotto le malvagie filosofie di quei falsi Profeti che per anni hanno
ammaliato i cittadini i quali, dobbiamo purtroppo riconoscere, per grande parte e per varie
motivazioni ne sono stati anche i complici. Predicando falsi ideali, abbacinando la gente con false
promesse hanno voluto far crescere i propri concittadini nell’ignoranza più vera.
Per lunghi anni hanno parlato di cultura e COLTI NON ERANO AFFATTO, hanno professato
democrazia e loro stessi erano i primi AUTOCRATI, hanno predicato il populismo e sono stati
sempre DESPOTI, hanno ostentato principi di uguaglianza quando invece erano i primi
NEPOTISTI. Sono state queste le cause che, dopo lunghi anni di mal governo ed angherie, hanno
trasformato una fiorente città industriale in una comunità povera, senza cultura, senza lavoro e
purtroppo cosa ancor più grave, senza ideali e senza futuro! L’eredità che ci hanno lasciato,
quando finalmente la gente ha compreso che era l’ora del riscatto, è stato
“ IL CAOS INTELLETTUALE”, un’altra falsa immagine che in realtà rispecchia appieno la
nostra “ PROFONDA CONFUSIONE MENTALE” e che incarna la sua massima espressione
proprio nel Teatro Secci. Altra mendace struttura che non è, e non potrà mai essere, né Teatro,
né sala da concerto, né auditorium, né tanto meno sala congressi, insomma a nostro modesto avviso
è “ IL NON SENSO “ !
E’ per tutti questi motivi che esortiamo tutti Voi, che rappresentate la
svolta, la via del cambiamento e la possibilità finalmente del dialogo con le Istituzioni, di non
continuare a percorrere la strada sbagliata, di non rinchiuderVi nella “ TURRIS EBURNEA”
irraggiungibile ed asettica, ma piuttosto di aprirVi alla gente, di condividere idee anche, e
soprattutto, con coloro che dissentono, di essere trasparenti e impeccabili perché ricordiamoci
sempre che amministrare la “ RES PUBLICA” non è soltanto detenere un potere supremo, grande
motivo di orgoglio individuale, ma significa anche gestire il denaro pubblico e gestirlo al meglio!
Questo è un grande onere che comunque deve sempre essere accompagnato da condivisione e
trasparenza poiché anche il più semplice tra i cittadini ha il diritto/dovere di conoscere come,
perché, quando e, soprattutto, su quale bene comune dovrà essere speso quel denaro.
Sollecitiamo pertanto tutti gli Amministratori ed in particolare gli “Amministratori del
cambiamento” a dimostrare questa volontà di mutamento rendendo possibile la visione del Progetto
del nuovo Teatro Verdi a tutta la cittadinanza, ad essere aperti alla discussione delle varie possibili
critiche e soprattutto ad avere il coraggio/ lealtà di sottoporre l’intero carteggio del progetto
( disegni, capitolato ecc ) ad una commissione di esperti designata dalla cittadinanza stessa.
Come abbiamo avuto modo di affermare dianzi: per costruire un grande teatro bisogna prima di
tutto amare il teatro (… e il nostro Sindaco da “ex attore” è un amante del teatro !), per conoscerne
a fondo le esigenze e le necessità è d’obbligo poi frequentare il teatro
( … e il Nostro Assessore alla Cultura è presente ad ogni performance teatrale che viene data nella
nostra città! ) poi, “ conditio sine qua non” , è d’obbligo l’impiego di grandi professionalità
( …e il nostro Assessore ai lavori pubblici è uomo di indubbia qualità in questo senso!).
Per cui condividete il progetto con la cittadinanza senza timori ed esitazione alcuna!
Convinciamoci inoltre che la sala del Teatro deve essere di “grande bellezza ed
accoglienza”….perché la serata a Teatro inizia nel momento stesso del nostro ingresso in sala!
I nostri più cordiali saluti ed i nostri più sentiti voti di buon lavoro.
Il Piccolo Gruppo di Amici.