La giornata del 17 maggio è una di quelle da ricordare perché particolarmente fortunata per le vicende della Ternana.
Due, infatti, i ricordi indelebili legati a questa data.
Il primo, era il 17 maggio 1964 quando la Ternana al viale Brin affronta lo Jesi, formazione che le contendeva la promozione in serie C insieme alla Fermana.
La formazione rossoverde, allenata da Riccardo Carapellese, in un Brin gremito in ogni ordine di posto, vince per 3-2 il match e conquista la promozione con un turno di anticipo.
Fu una partita particolarmente avvincente con gli ospiti per ben due volte in vantaggio. Al primo gol dello Jesi con Sebastiani risponde Vecchiato ma Venturini porta ancora in vantaggio i marchigiani ma la coppia del gol, Tonini – Perli, dapprima pareggia il conto dei gol con il primo e poi ci pensa Perli a realizzare il gol partita- promozione a due minuti dal termine.
E al Viale Brin si scatenano i festeggiamenti.
Il secondo, era il 17 maggio 1992, e la Ternana di Clagluna dopo varie contestazioni a cui il tecnico risponde per il verso giusto conquistando la promozione in serie B.
Era una squadra non brillante sul piano del gioco, ma era una compagine che subiva pochi gol, anche se ne faceva pochissimi, ed era davvero una squadra utilitaristica.
Una lotta infinita tra Ternana, Andria e Perugia e alla fine la spuntano i rossoverdi che battono al Liberati il Catania per 1-0 e con due giornate di anticipo è serie B.
Partita non facile, quella con gli etnei, in un Liberati gremito fino all’inverosimile e risolta da un calcio di punizione battuto da Gianmarco Consonni. e quel gol bastò alla Ternana perché come abbiamo ricordato quella era una squadra che offriva poche opportunità agli avversari.
Basti pensare che vince il campionato con 15 vittorie, 14 pareggi e 5 sole sconfitte subendo solo 13 gol in 34 partite. Anche se ne segna solo 24.
Anche in questa circostanza grande invasione di campo e festeggiamenti che scoppiarono in ogni angolo della città.
Era la Ternana di Clagluna ma anche di Rinaldo Gelfusa che, purtroppo, non riuscì nella stagione successiva a mantenere le premesse che erano state gettate nell’anno della promozione. Al ” sor Rinaldo ” così veniva chiamato affettuosamente , però, non si può rimproverare nulla. Dette tutto, e forse anche di più, di quello che poteva dare!