Scontro salvezza al Liberati, Ternana-Ascoli.
LE FORMAZIONI DELLE DUE SQUADRE
TERNANA: VITALI 7, LUCCHESI 7, BOLOCA 7, DALLE MURA 7, CASASOLA 4, DE BOER 4, LUPERINI 4, AMATUCCI 4, CARBONI 4, PEREIRO 6, DIONISI 6
DALLA PANCHINA: DISTEFANO 7, FATICANTI 4, FAVASULI 6,5 , SORENSEN S.V., RAIMONDO S.V.
ALLENATORE, BREDA
ASCOLI: VASQUEZ S.V., VAISANEN 4, MANTOVANI 5,5, BELLUSCI 5, FALZERANO 5, VALZANIA 5, DI TACCHIO 5, CALIGARA 6, ZEDADKA 4, DURIS 4, NESTOROVSKI 4
DALLA PANCHINA: CELIA 5,5, TARANTINO 5,5 , BOTTEGHIN 6, PABLO RODRIGUEZ 4, MASINI 5,5
ALLENATORE, CARRERA
L’ARBITRO È GHERSINI DELLA SEZIONE DI GENOVA 6
Una gara sostanzialmente equilibrata e destinata allo 0-0 è stata decisa da un’azione da palla inattiva. Da un calcio d’angolo al minuto 89 battuto da Caligara sul palo lontano dove si trovava Bellusci che ha tirato malamente, solo che la palla, al centro dell’area è stata deviata in rete dalla testa del neo entrato Botteghin.
Così l’Ascoli, che ha una tradizione molto positiva a Terni, ha vinto una partita fondamentale e ha inguaiato, e di brutto, la Ternana.
La squadra di Breda ha azzerato il bonus che si era costruito nelle due trasferte di Cremona e Brescia disputando una partita rinunciataria con la evidente paura di perdere. Sono stati commessi errori imperdonabili da De Boer (2) e Casasola che avrebbero potuto cambiare il volto al match. E, in generale, non c’è stata quella convinzione nei propri mezzi per portare – come dice spesso l’allenatore – gli episodi dalla propria parte. È in casa il problema grosso della Ternana dove non riesce mai a imporre il suo gioco, a fare essa la partita. Non a caso su 18 gare disputate ne ha vinte solo 4 (solo 3 nella gestione Breda, con 5 pareggi e 3 sconfitte). Un rendimento troppo piccolo per non correre rischi serissimi.
Il gol di Botteghin rischia di pesare tantissimo perché negli scontri diretti con l’Ascoli siamo messi peggio.
Comunque, non scriveremmo queste cose se de Boer avesse una mira decente. Per due volte oggi ha avuto l’occasione di sfondare la porta e per due volte ha tirato in curva. Ma si può?
Per non dire di Casasola pescato al limite dell’area piccola, solissimo, dal solito Distefano (che l’allenatore continua a far marcire in panchina, sempre per la questione degli equilibri) che è riuscito nell’impresa di colpire il palo (con violenza) piuttosto che deporre docilmente la palla in rete. Errori gravissimi che pesano come macigni e che potrebbero costare carissimi.
E anche l’Ascoli, comunque, ha avuto due chances (entrambe clamorose). Nel primo tempo Vaisanen non si sa come non abbia potuto segnare da dentro l’area piccola, imitando De Boer e calciando altissimo. Nel secondo tempo, appena entrato, Rodriguez ha avuto la palla buona con un rigore in movimento ma Vitali ha fatto un mezzo miracolo.
Poi Botteghin. Il futuro rossoverde torna a essere in bilico, fra la retrocessione diretta, il play out e la salvezza diretta. Sfollano più che delusi i 6 mila 500 del Liberati. Non è bastata nemmeno la loro spinta a dare il coraggio necessario per affrontare un match di questa importanza.
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