Alla vigilia di quella che sarà la decisione più importante di questa estate per la Ternana, quella del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, il patron rossoverde, Stefano Bandecchi, torna a parlare di quella decisione, dell’estate contraddistinta da provvedimenti federali incredibili, di lezioni particolari di economia e, in ultimo, della squadra allestita, degli sforzi fatti ma anche di un futuro economico roseo. Vi proponiamo il testo integrale del’ intervista rilasciata a Radio Cusano Campus ( in radio andrà in onda questa sera alle 19,40 ):
«Sto vivendo in maniera abbastanza tesa, con attenzione e il giusto dinamismo l’attesa di questo appuntamento molto importante – dice Bandecchi – Siamo stati bravi finora a essere tranquilli e sereni, ma al tempo stesso determinati verso il nostro obiettivo. Obiettivo che, a mio avviso, ci è stato rubato, portato via. Per quello che penso io, noi stiamo vivendo una gravissima ingiustizia. Io spero che questo torto sarà lavato dalla giustizia, che il 7 settembre il Collegio ripristinerà. In questo momento la Ternana non è solo stata rapinata e messa sotto schiaffo, ma anche il mondo dei Dilettanti e la Lega Pro, che nessuno ha rispettato. La Serie B ha iniziato il campionato a 19 squadre, creando una situazione per me inspiegabile. Esistevano modi per portare la lega a 20 club, se questo era il loro desiderio, ma questi modi sono stati totalmente ignorati. C’erano regole e regolamenti ma sono stati ignorati, come si è ignorato il principio per il quale nei campionati si retrocede e si viene promossi: nessuna lega è a sé stante e ognuna deve confrontarsi con le altre».
«Mi sembra che sia nata una serie B chiusa – prosegue il patron rossoverde – dove non ci sono promozioni o retrocessioni, una serie B americanizzata. Ma di fatto una B ingiusta perché toglie a noi la possibilità di essere ripescati. Ricordo nuovamente che il 7 si giocheranno due partite. La prima è quella per capire se il campionato cadetto sarà a 19 o 22 squadre; la seconda, altrettanto importante, se si applicheranno i vecchi regolamenti, o meglio quelli in vigore dal 2016. Quelli che dicevano che chi aveva irregolarità amministrative o sportive non avrebbe potuto essere ripescato. Un regolamento in vigore sino alla prima sentenza che ha sancito che il Novara e il Catania erano avanti nei ripescaggi, perché gli illeciti amministrativi e sportivi non valevano più. Mi sembra che il presupposto sia che queste due società non sapevano che, quando avevano commesso illeciti amministrativi o sportivi, questo sarebbe stato un guaio, poi, in fase di ripescaggio».
«Anche in questo secondo caso – aggiunge Bandecchi – spero che si possa ripristinare la giustizia, perché il regolamento era giusto. Chi ha commesso illeciti amministrativi o sportivi, a mio avviso, deve scontare la propria piccolissima pena: non è un inferno eterno, insomma. Quindi mi auguro che si torni alle vecchie norme e che tra i club ripescati ci sia anche la Ternana, perché se lo merita sotto tutti i punti di vista: negli ultimi cinque anni ha sempre militato in serie B; ha i conti in regola; ha rispettato il regolamento».
«Il vecchio regolamento, quello giusto e sano che tutti sapevamo esistere, prevede che ritornino in B le squadre virtuose retrocesse dalla B o non promosse dalla C, e a me va bene. Basta che venga ripristinato quel regolamento, come d’altronde è già in vigore – puntualizza il patron della Ternana– Nonostante qualcuno mi abbia accusato di non conoscere l’italiano, la sospensiva del tribunale ha fatto sì che si ripristinassero i vecchi regolamenti. Già da tempo la Ternana era tra le squadre che potevano essere ripescate. Ricordo che noi non abbiamo fatto il diavolo a quattro e non abbiamo chiesto di essere ripescati nel momento in cui potevamo esserlo, prima ancora che si stabilisse il campionato a 19. Noi non l’avevamo chiesto perché, nel rispetto della legge, sapevamo che il 7 settembre ci sarebbe stato poi un parere in merito. Quindi non sarebbe stato utile forzare. Se lo avessimo fatto, e chiesto l’inizio del campionato di serie B con il ripescaggio a 22 squadre, se avessimo chiesto di sospendere quello di C, i giochi sarebbero stati chiusi. E oggi sono ancora aperti solo grazie alla Lega di C e di D, a Gravina che io ringrazio ancora, ai presidenti dei Club di queste Leghe, che hanno appoggiato questa richiesta e fermato i campionati di C e D. Questi tornei si sono fermati in attesa del giudizio del 7 settembre proprio per permettere, nel caso in cui il tribunale deciderà che il campionato di serie B dovrà essere a 22 e che i ripescati saranno i club X, Y e Z, ad alcune squadre di essere reinserite nei campionati di D, ma solo perché quello di C non è iniziato. Se i campionati fossero iniziati il 25 agosto, non saremmo qui a parlare di ripescaggi ma solo di danno subito».
«Siamo di fronte a un paradosso incredibile – sottolinea Bandecchi – Se non fosse vergognoso, sarebbe comico. Il campionato a 19 è stato fatto perché se ci sono troppi club, qualcuno fallisce: è un’altra cosa ridicola. Sarebbe come dire che in Italia dobbiamo aprire solo cinque negozi, altrimenti gli altri falliscono. La lezione d’economia che ho avuto ad agosto mi ha fatto capire che forse è il caso che io vada a vivere definitivamente nel Regno Unito».
Bandecchi mette comunque al 7 settembre il termine, superato il quale, tutta questa vicenda dovrà essere messa alle spalle, a prescindere dal suo esito.
«Io credo che dopo il 7 nessuno potrà parlare. Se noi perderemo questa partita, dovremo stare zitti. Io però vorrei stare zitto perché chi mi dirà come mai e perché, me lo farà per bene. E quindi come mai e perché non è toccato a noi. Se la giustizia sarà ripristinata, noi saremo in serie B. Il presidente Frattini parla con molta chiarezza, e ho capito tutto quello che ha detto. Quindi capirò anche quello che dirà il 7, nel bene o nel male. Spero nel bene, ma se non sarà nel bene, sarà perché non ce lo saremo meritato. A quel punto faremo il nostro campionato di serie C, perché lui ci avrà spiegato il perché».
Bandecchi conclude il suo intervento parlando della rosa costruita, seppure con le difficoltà date dal non conoscere la categoria nella quale scenderà in campo la Ternana.
«Sono contento che i giornali parlino bene della nostra campagna acquisti, merito del lavoro del ds, del tecnico e del presidente Ranucci. È stata una campagna difficile perché non sappiamo ancora in quale campionato giocheremo, anche se a oggi è la serie C. Abbiamo fatto una squadra abbastanza forte in C e accettabile in B. Se il 7 saremo ripescati, avremo slot liberi per inserire altri giocatori, quelli necessari per fare una discreta serie B. Posso rassicurare la tifoseria e i ternani che il club ha fatto acquisti ma non ha fatto debiti. A oggi sono già a disposizione tutti gli stipendi per i prossimi 10 mesi, quelli di luglio e agosto sono già stati pagati, e credo che forse siamo l’unica squadra ad averlo fatto. Di questo ne faccio un vanto organizzativo. Stiamo rifacendo lo stadio, e ringrazio le società che ci hanno lavorato. Sono soddisfatto di ciò che stiamo facendo. Poi sarà il campo a dire come stanno le cose. Ormai sono diventato un po’ ultrà e mi aspetto di vincere sul campo. E mi sono stufato di questa battaglia per i ripescaggi e non vedo l’ora che finisca, anche se la voglio combattere fino all’ultimo minuto. La battaglia finirà il 7 sera e noi speriamo di vincerla, poi inizieremo a giocare. Spero davvero che faremo un buon campionato».