La Ternana, la retrocessione della Ternana, anima anche il dibattito politico, alla vigilia della scadenza elettorale del 10 giugno. Tre aspiranti sindaci, Angeletti, De Luca e Latini (in ordine alfabetico) hanno risposto alle domande del gruppo “Stirpe del drago”. Al termine degli incontri , Paolo Angeletti, Thomas De Luca e Leonardo Latini hanno consegnato a Luciano Faustini un documento congiunto.
IL TESTO
Ognuno a suo nome, seppur in maniera congiunta, ci teniamo a ribadire che se chiamati all’onore di guidare la Città attiveremo da subito un confronto aperto e approfondito con la Ternana Calcio che, in un rigoroso e reciproco rispetto dei ruoli, possa determinare in ragione del comune interesse le condizioni migliori per un futuro duraturo e ci si auspica pieno di successi per la squadra rossoverde.In questa ottica formuliamo un sincero augurio di buon lavoro, finalizzato ad un pronto riscatto dalla recente retrocessione, alla attuale dirigenza alla quale chiediamo un impegno concreto, sotto il profilo economico e gestionale, per una programmazione a lungo termine, certi di interpretare senza dubbio alcuno il sentimento della stragrande maggioranza degli sportivi e tifosi”.
Sulla retrocessione della Ternana in serie C è intervenuto anche Francesco Ferranti, vice coordinatore provinciale di Forza Italia.
La retrocessione della Ternana Unicusano – scrive Ferranti – è una delusione cocente , per i tifosi rossoverdi e una ulteriore ferita per una città che sta attraversando una delle stagioni più tristi della sua storia . Sicuramente lo stallo economico unito al degrado urbano e alla poca trasparenza nella gestione degli appalti pubblici hanno reso questo territorio poco attrattivo agli investitori privati , seri e di questo chi ha governato fino a 2 mesi fa questo territorio è il principale responsabile . Non conosco le potenzialità economiche del sig. Bandecchi, il proprietario della Ternana, ma è palese che in questa prima stagione ha investito solo dichiarazioni roboanti e molte chiacchiere , di danaro per allestire un organico competitivo poco e nulla .I rapporti con la pubblica amministrazione sono iniziati in modo positivo redigendo una convenzione per lo stadio Liberati che sintetizza l’ interesse pubblico e quello del privato positivamente , ora però è necessario passare dalle parole ai fatti . Se il sig Bandecchi vuole restare a Terni o restituire le chiavi della Ternana lo sa soltanto lui e non deve chiederlo a un pubblico e a una città che lo hanno ripagato con entusiasmo e con importanti presenze allo stadio per quasi tutta la stagione .E’ al contrario il proprietario della Ternana che deve dirci cosa vorrà fare e se intenderà investire le risorse e coinvolgere le professionalità necessarie al fine di sanare il danno sportivo e di immagine arrecato a Terni . Sono certo – conclude Ferranti – che i ternani se vedranno questo cambio di passo gli riconosceranno la credibilità e la fiducia ad oggi pretesa senza merito ;in tal senso il ritorno al nome classico senza Unicusano è solo un primo mattone .