È un fine settimana particolare per la Ternana che da diretta interessata guarda con attenzione quello che accadrà in casa del Cesena e del Bari, alle prese con problemi di complicata risoluzione ed in particolar modo per quella romagnola.
In via della Bardesca hanno tenuto un profilo molto basso nei confronti delle due società in difficoltà preferendo lavorare in silenzio per mettere a punto la documentazione necessaria per l’iscrizione al campionato di C e, allo stesso tempo, quella per l’eventuale vacanza di organico in B che aprirebbe scenari interessanti per la società rossoverde.
Nei nostri articoli raramente abbiamo parlato di graduatorie per il ripescaggio perchè ci rendiamo conto che esso dipende sì da diversi parametri fissati dalla Federazione ma siamo consapevoli che anche intromissioni politiche potrebbero sovvertire i conteggi, peraltro complicati da redigere. È certo, però, che in caso di vacanza di organico ci sarebbe un testa a testa per sanarla tra Siena e Ternana. Esistono conteggi dall’esito contraddittorio che non danno, quindi, certezze per cui è opportuno assumere un profilo basso senza avventurarsi in conclusioni che potrebbero poi risultare errate. Del resto i conteggi e le graduatorie che contano sono quelli della Federazione per cui non si può far altro che aspettare. Sarebbe opportuno, però, come per la C, elaborare una classifica, seppur provvisoria, per permettere poi alle società di B di adeguarsi opportunamente.
E la società rossoverde sta facendo di tutto per non lasciare nulla di intentato, come ad esempio mettere a norma lo stadio per riottenere la licenza nazionale, il cui possesso potrebbe garantire un punteggio favorevole per il ripescaggio.
E in quest’ottica verranno collocati, entro il 1 febbraio 2019 come previsto dalla regolamentazione della Lega, i 5000 nuovi seggiolini a norma. Nei prossimi giorni è prevista la collocazione dei primi 500.
Certo la Lega fa anche bene a dare importanza al buono stato degli stadi ma chi gira al seguito della Ternana l’Italia intera si rende conto, poi, che esistono situazioni molto più complicate del Liberati.
Per carità è giusto che vengano sanate alcune situazioni di criticità in virtù della vetustà del Liberati, ma se si hanno delle riserve sull’impianto ternano allora che dire del Cabassi di Carpi, dello Zini di Cremona, del Silvio Piola di Vercelli, del Partenio Lombardi di Avellino, del Cino e Lillo Del Duca di Ascoli, del Rigamonti di Brescia, del Tombolato di Cittadella o del Penzo di Venezia e via dicendo.
Certo se la nuova amministrazione comunale fosse propensa a cedere alla Ternana la proprietà, a proposito è lecito chiedersi che fine abbia fatto la manifestazione di volontà di acquisto rivolta alla vecchia amministrazione, ma di cui la società non ha ricevuto mai risposta, la problematica potrebbe essere risolta definitivamente senza ricorrere a costosissimi lavori di manutenzione che non risolvono definitivamente le problematiche insorte.