nella foto, Neka ( foto Luca Pagliaricci )
Passano le settimane e sinceramente non si riesce a dare una spiegazione logica alla lunga crisi della squadra di Shindler da molte, troppe settimane all’asciutto di vittorie e di recente eliminata al primo turno dalla Final Eight di Coppa Italia.
Nel vedere e nell’analizzare le prestazioni delle rossoverdi non si può non sottolineare l’involuzione registrata sia sul piano fisico che sul piano del gioco mai apparso così slegato, frammentario e privo di organizzazione.
Trovarne i motivi è sicuramente difficile ma di certo non possiamo pensare che il tecnico sia diventato meno bravo di quando si è aggiudicato lo scudetto e la Supercoppa con la sua squadra. Forse ha perso il controllo della squadra o forse è all’interno del gruppo che qualcosa non funziona? Due interrogativi che pretendono una risposta che in società dovrebbero esigere di avere al più presto prima che le flebili speranze di riprendere la situazione per la punta dei capelli per quanto concerne la lotta per lo scudetto si dissolvano nel nulla.
E’ chiaro, però, che la verità non possa discostarsi di molto da queste due citate ipotesi.
Perché la squadra sul piano tecnico ha elementi sicuramente importanti, anche se qualcuna dei nuovi acquisti che doveva fare la differenza non la sta facendo, e perché la compagine di Shindler è l’unica ad avere l’appoggio del pubblico in ogni circostanza. In casa ed in trasferta.
Una sola l’attenuante ovvero quella di avere a disposizione ma solo singhiozzo una calcettista come Neka che è sicuramente l’anima della squadra.
Ed una sola la nota lieta di questo periodo non esaltante ovvero la conferma che Ludovica Coppari, a noi è sempre piaciuta e non poco ( ci sono le telecronache a testimoniarlo, ndr ), è una giocatrice vera, nonostante la giovane età. Ha il cognome italiano, e non quello spagnolo, brasiliano, argentino o portoghese che dir si voglia, ma in campo sa il fatto suo: ha dimostrato di essere forte sul piano tecnico e sul piano caratteriale ed agonistico. Certo, deve crescere ma solo giocando potrà fare quell’esperienza che la porterà ad essere una delle calcettiste più forti in circolazione. E meno male che Shindler se ne sia accorto. Anche se con un po’ di ritardo. Evidentemente, però, crediamo, per non turbare quegli equilibri esistenti.
Ora, come abbiamo affermato sopra, non c’è più tempo da perdere; domenica c’è uno scontro decisivo contro una formazione che è in grande forma e che vanta un organico di primissima qualità ovvero l’Isolotto, squadra vincitrice della coppa Italia.
Via le paure, le rivalità, le diatribe e sotto con l’ardore agonistico per tornare ad essere protagoniste. Prima che sia troppo tardi!