Per la Ternana il 2016 si è chiuso in modo disastroso ovvero con tre sconfitte consecutive che hanno fatto chiudere l’andata a soli 20 punti. Il minimo da quando la Ternana è tornata in serie B. Un bottino risicato che costringerà la formazione rossoverde ad un girone di ritorno in cui serve correre e non camminare sul piano dei risultati se si vorranno avere possibilità di restare in serie B. Una permanenza importante per una società che può contare in B su contributi importanti per la sopravvivenza della stessa ( federazione, diritti televisivi, utilizzazione giovani ) e che ha un disavanzo gestionale superiore ai sette milioni euro. E’ inevitabile, però, che per centrare l’obiettivo della salvezza si dovrà fare un’analisi fredda, distaccata di quello che è stato il girone di andata, degli errori commessi da società, tecnico e dagli stessi giocatori. Nessuna delle componenti può chiamarsi al di fuori delle proprie responsabilità: troppe le contraddizioni, troppe le incomprensioni, troppe le cose che non sono andate nella gestione quotidiana sia societaria che tecnica e che hanno contribuito ad allontanare la gente dal Liberati.
Chi di dovere analizzi i sei mesi trascorsi tra polemiche, tra allenatori e direttori sportivi arrivati e poi giubilati, tra risultati positivi e negativi, tra giocatori troppo giovani ed inesperti, tra quelli in prestito e quelli a scadenza di contratto e con chiarezza dica quali saranno gli scenari futuri per una Ternana che dovrà sudare, lottare per guadagnarsi la salvezza. Se, però, non ci sarà chiarezza nei ruoli, nei programmi diventerà tutto più difficile perchè la confusione non aiuta a risolvere le problematiche. Anzi le accentua!
E’ vero, son passati pochi giorni dalla fine della partita con l’Ascoli, ma ancora non ci sono stati pronunciamenti se il tecnico, ad esempio, goda ancora della fiducia della società, se sarà lui a guidare la squadra in un girone di ritorno in cui gli errori dovranno essere ridotti al minimo. E questo è il primo nodo da sciogliere per ovvii motivi anche se i segnali sono tutti per una riconferma.
Ed ancora non ci sono notizie certe su quelli che sono i programmi della società sul fronte della campagna rafforzamento e chi dovrà operare per portare a termine acquisizioni, ma anche per decidere le partenze visto che parecchi giocatori, a torto o ragione non sta a noi giudicarlo, sono sul piede di partenza. Almeno stando a quanto riferito da Carbone in conferenza stampa nelle ultime settimane.
La sensazione che si ha in questi momenti è che in casa rossoverde ancora non si sia in grado di capire quali siano le esigenze per rivisitare la squadra, quali i ruoli da ricoprire effettivamente e che hanno mostrato lacune all’andata. Carbone ha elencato nelle settimane scorse le esigenze di rafforzamento, ma sinceramente i nomi che circolano non sembrano in grado di poter alzare il livello competitivo e qualitativo della Ternana.
Quello di gennaio è un mercato difficile, sicuramente lo è di più di quello estivo, dove non si può assolutamente sbagliare altrimenti si rischia di soffrire ancor di più nel ritorno. Ed allora occorre grande professionalità nel valutare la situazione e nell’individuare al più presto, senza aspettare gli ultimi giorni di gennaio come accade da qualche anno a questa parte, gli elementi giusti sia tecnicamente che fisicamente perchè la Ternana non può permettersi il lusso di aspettare. Occorrono, però, giocatori integri, già pronti per scendere in campo e non, come successo in estate, giocatori che da mesi non giocano nelle loro squadre o che escono da infortuni.
E anche nelle cessioni, poi, che si faccia un serio esame delle potenzialità di coloro che sono a disposizione. Su tutti quelle di Sernicola.
Ci sembra, poi, sia necessaria una maggiore consapevolezza sui pericoli a cui si va incontro: troppo spesso all’andata si sono fornite giustificazioni senza basi solide, troppo spesso si sono sottovalutati segnali inequivocabili di situazioni scottanti. Ed è oramai chiaro, ma da diversi mesi lo sosteniamo, che Carbone, se sarà lui a guidare la squadra anche nel ritorno, debba essere affiancato o da un direttore sportivo o da un direttore generale, che già c’è in organigramma ma il cui operato all’esterno non è stato ancora notato, con cui avere un rapporto professionale chiaro e schietto. Il confronto può essere determinante in alcune circostanze in cui tutto sembra normale ed, invece, con occhio più freddo, distaccato appare molto diverso.
Insomma, la piazza ternana vorrebbe che Simone Longarini facesse conoscere le sue idee, le sue intenzioni su come gestire la delicata e difficile fase del mercato di riparazione che potrebbe decidere le sorti rossoverdi per la prossima stagione. E soprattutto, sarebbe opportuno conoscere le ambizioni di Via Aleardi!