L’enigma più grande in casa rossoverde all’alba del 2019 è legato alle condizioni fisiche di Giuseppe Vives.
L’ingaggio del giocatore, per esperienza, per qualità, era stata se non la più importante, una delle operazioni più apprezzate della serie C e De Canio era riuscito a convincerlo in virtù del rapporto instaurato con il giocatore in terra salentina.
Vives era il perno attraverso il quale doveva passare l’intera manovra di impostazione e di filtro della squadra rossoverde e i primi responsi avevano messo in evidenza la sua imprescindibile utilità per la manovra della squadra.
Poi, però, l’infortunio nella partita con il Renate ha cambiato le carte in tavola; di poco conto, si disse, ma da quel giorno iniziarono i problemi per il centrocampista, faro illuminante della manovra della Ternana. Tanti consulti, tanti specialisti a studiare e a valutare la sua problematica, ma ad oggi non si è riusciti a capire se il problema sia stato risolto definitivamente.
E allora che fare ora, visto che sta iniziando il calciomercato? Sperare che si risolvano completamente in questi 20 giorni le problematiche oppure intervenire con l’ingaggio di un giocatore che abbia le caratteristiche tecniche di Vives in considerazione anche che in quel ruolo De Canio vorrebbe un giocatore di esperienza e di personalità oltre che di qualità.
A nostro avviso la scelta più saggia è la seconda in modo di non restare scoperti in quel ruolo anche nel ritorno evitando di penalizzare fortemente la squadra sia in chiave offensiva che difensiva.
Un bell’enigma per Luca Leone alle prese con uno dei problemi più scottanti del suo lavoro iniziale alla Ternana.
In considerazione anche che De Canio non sembra intenzionato a confermare Callegari perché in quel ruolo, come detto, vorrebbe un calciatore d’esperienza e di personalità.
Del resto se restasse come seconda scelta il Genoa, proprietaria del cartellino del giovane e promettente centrocampista, lo richiamerebbe a sè perchè crede nel giocatore e nelle sue qualità e desidererebbe vederlo giocare con continuità. Cosa che la Ternana non può promettere perché l’obiettivo di partenza era ed è rimasto la promozione in serie B.