foto di copertina Vincenzo De Gregorio
Quando si inizia una fatica, sia nel campo dello spettacolo, della musica o dello sport, se il risultato è positivo si usa dire “ buona la prima “.
E possiamo mutuare questa frase per l’esordio della Ternana di ieri sera sostituendo, però, l’aggettivo buona con ottima. E’ esagerato? Forse lo è, ma in virtù di alcune considerazioni che andremo a sviluppare crediamo che la suddetta definizione non faccia gridare allo scandalo.
La prima considerazione da fare è che la Ternana Unicusano è una squadra rifondata per intero con il solo Valjent, unico erede della scorsa stagione, visto che Defendi era in panchina, e con molti giocatori provenienti dalle serie inferiori e, quindi, con una scarsa esperienza di serie B. Almeno 4 su 11. E non sono pochi se, poi, si considera che i giocatori di esperienza, Gasparetto, Angiulli, sono arrivati da poco in rossoverde e, quindi, non rappresentano ancora un tutt’uno con il resto del gruppo. E quindi su questo piano è stato bravo Pochesci, il tecnico, a lavorare con la squadra, a far capire il proprio metodo di lavoro e la propria filosofia. E con il risultato di ieri sera sarà più facile per lui proporre la sua filosofia di gioco che prevede, e lo abbiamo visto ieri sera per lunghi tratti, soprattutto grande cura nella fase offensiva.
La seconda considerazione nasce spontanea osservando l’evolversi del match: il carattere, l’aggressività, l’aspetto motivazionale hanno caratterizzato l’andamento dell’incontro, ma di certo non sono da trascurare gli aspetti tecnici della squadra e, quindi, le qualità di giocatori come Tiscione, Tremolada. Tanto per citarne due.
E, poi, ci sono gli avversari. L’Empoli non è una squadra qualunque; i suoi mezzi tecnici sono straordinari, la qualità dei loro centrocampisti ed attaccanti sono indiscutibili. E’ vero, siamo solo all’inizio del torneo per cui qualche squadra può accusare la fatica, ma la squadra di Pochesci si è fatta valere con trame di gioco interessanti, sul gol del vantaggio ben 14 tocchi di palla consecutivi, con situazioni pericolose in area di rigore avversaria.
E poi, infine, c’è la prestazione di tutta la squadra, di tutti i suoi componenti che meritano ampiamente più della sufficienza perchè già lottare nel modo in cui lo hanno fatto significa giocare per il proprio pubblico, per la soddisfazione della propria gente. E ieri sera i ternani, aldilà del risultato, si sono divertiti, ed hanno ripagato ampiamente il sacrifico dei ragazzi in rossoverde con un affetto ed una passione che da tempo non si avvertiva e respirava al Liberati.
Insomma, ci è piaciuta la Ternana per lo spirito e per la voglia di lottare, ma anche per il gioco espresso e per quanto ha costruito sul terreno del Liberati perché, oltre alla rete di Finotto, ne ha avute almeno altre 4 di palle gol.
Sul piano individuale ottimo Tiscione, partita stratosferica la sua, ma a noi ha particolarmente impressionato Paolucci con i suoi due angeli custodi ai fianchi, Varone e Angiulli.
Che partita per tutti e tre! Paolucci ha riconquistato non sappiamo dirvi quanti palloni e quanto abbia lavorato per ricucire l’azione con la difesa e con l’attacco disputando una partita eccellente, ma avere ai fianchi due mastini che non si fermano mai, che ringhiano sui contrasti, come Varone ed Angiulli, consentono all’ex Cittadella, capitano nell’occasione, di esser lucido e preciso anche nel ribaltamento dell’azione.
Insomma, la prestazione di ieri sera è stata estremamente positiva ed ha sorpreso un pò tutti gli spettatori del Liberati che forse non si attendevano una Ternana così in palla, anche se ancora c’è da migliorare e nella condizione e nel perfezionamento degli automatismi soprattutto difensivi E noi siamo tra costoro anche se siamo stati finora alla finestra prima di tranciare giudizi definitivi, e forse è ancora necessario e saggio esserci, ed aspettare collaudi più severi per esprimere un parere definitivo sulla gestione sortiva e non.
Ed è per questo che come prima la definiamo “ ottima “.