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Siamo alle solite. Non è bastato il cambio di società a riportare il sereno nella Ternana. Ieri sera, al termine della partita vinta 3-.1 con il Partizan Tirana, l’allenatore Sandro Pochesci ha attaccato duramente la stampa locale e i tifosi.
“Se noi crediamo in quello che facciamo possiamo ottenere tante cose perché il calcio è fatto con i soldi o con le idee. Sento parlare molti esperti , qui a Terni, che ci criticano e non è ancora partito il campionato, aspettate, fateci lavorare, poi farete in tempo a fare i sapientoni”. Sul concetto di sapientoni Pochesci tornerà più volte, sia rivolto alla stampa che ai tifosi.
“Quando sbaglio, io pago e vado a casa, i sapientoni, invece, quando sbagliano con la penna sono sempre in giro. Sto riportando tutti gli articoli che fanno questi scienziati, tutte le cattiverie di cui parlano, non amano la Ternana, vogliono far vedere che capiscono. Se capiscono scendessero in campo. E ci facessero capire loro come si costruisce una squadra”.
“Mi riferisco – precisa Pochesci – a quello che scrivete sui vostri siti, ai tanti articoli. Ci attaccate che non abbiamo giocatori , che la squadra non è all’altezza, che la squadra non è di categoria. Per me fate solo del male alla Ternana e fate male perché questi ragazzi non li aiutate. Sono partiti tanti giocatori da zero e sono arrivati in Nazionale, chissà che anche la Ternana non diventi una squadra sorpresa. Io accetto la critica quando è costruttiva ma qui vedo cattiveria e la cattiveria non mi piace. Non si devono spacciare per tifosi della Ternana, sono tifosi di loro stessi perché vogliono fare i sapientoni, vogliono fare i bravi. Io vorrei vedere quante volte questi signori hanno sbagliato e sono sempre lì a scrivere, questo mi da fastidio”. Pochesci mette tutti insieme, stampa e tifosi, scatenati sulla rete.
“Ci dovete giudicare per quello che facciamo non perché non abbiamo preso l’amico dell’amico o il compare del compare, perché nel calcio funziona così. Noi ci stiamo mettendo l’anima e non ci faremo piegare da quello che scrivete su di noi. Sento tante idiozie.”
Sembra riferirsi a Meccariello quando afferma: “cerchiamo di fare uno spogliatoio forte, non come tanti spogliatoi finti, come tanti giocatori finti che baciano la maglia, poi stanno pensando al contratto e già hanno un contratto con altre parti, poi fanno finta a vedere i tifosi. Ci vuole correttezza, io sono una personale leale. Mi dispiace che qualcuno di voi ha elogiato la sua decisione.” Più tardi dirà che “non voglio parlare di Meccariello, non mi interessa, non è un giocatore della Ternana, non mi frega niente di quello che ha fatto Meccariello, però non fate passare le persone per quello che non sono”
UN FIUME IN PIENA
Se la prende con “i fenomeni” dello scorso anno a Terni: “quanti giocano in serie A, i più forti dl mondo? e non mi parlate degli stranieri che non fanno parte del progetto.Noi dobbiamo creare giocatori nostri, non i mercenari. I mercenari non hanno mai vinto niente e non mi sembra che Terni sia arrivata, negli ultimi 10 anni, prima o seconda. Ditemi i piazzamenti vostri”.
A Pochesci risultano veramente indigeste le critiche. Ai cronisti che cercano di dire qualcosa, risponde:” vi state già rompendo la testa , che questa squadra è inutile, che non può fare questo campionato di serie B…e si infervora: io alzo la voce perché sto a casa mia, non vi piace il tono, il mio tono è questo.”
A chi gli fa notare che, a parte gli stranieri, in organico c’erano giocatori italiani che potevano essere riconfermati come Petriccione o Pettinari, Pochesci risponde così, sempre con tono molto alterato:” ci sono giocatori più forti di Pettinari che abbiamo preso. Io ho esaminato tutta la rosa della Ternana, non mi piacevano i giocatori della Ternana, non mi piacevano…io ho scelto i migliori che ci sono, nelle nostre possibilità e ho preso giocatori di prospettiva e giocatori che daranno l’anima in campo”.
E ribadisce. “Mi sono segnato tutti quanti i signorini che hanno firmato questi articoli e quando sarà il giorno del giudizio, ci divertiremo , o mi divertirò io, o io staro a casa. Ma io pago. Vado a casa ma anche il signorino deve andare a casa e lo chiamerò io davanti a voi”.
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA PARTE DAL MINUTO 7 DELLA REGISTRAZIONE