Stefano Capozucca, direttore sportivo della Ternana, quando si presenta alla conferenza stampa di questa mattina, è stravolto, deluso, amareggiato, fino alle lacrime. È disposto ad assumersi tutte le colpe per questa retrocessione che non si aspettava: “ho accettato una sfida – ha detto – ed ero sicuro di vincerla. È stato il valore di questi ragazzi che mi ha dato la forza di crederci”. Per questo la delusione è fortissima tanto da fargli meditare l’addio alla professione. “Vedremo, martedì-mercoledì della settimana prossima ci incontreremo con il presidente, vedremo il da farsi. Io in questo momento ho bisogno di riposarmi la mente perché quest’anno è stato stressante, ho bisogno di ritrovare Capozucca perché adesso non è lucido. Avrei dato due anni della mia vita – ha detto ancora – pur di salvarmi perché ci tenevo”.
Delusione, amarezza, dispiacere grosso, dolore profondo. È un concentrato di sentimenti quello che esprime Capozucca che ribadisce che la sconfitta di ieri sera “ci condanna ingiustamente, questa squadra meritava la salvezza, io credevo fermamente in questa salvezza, ne esco personalmente con le ossa rotte perché, come poteva essere la più bella soddisfazione della mia carriera, è invece una delle delusioni più forti perché avevo una squadra composta da alcuni veterani e tanti figlioli che ho visto crescere e ho visto in spogliatoio piangere”.
“Sono già retrocesso due anni fa con il Cagliari a Venezia (il Venezia ci crea sempre dei problemi, ha commentato) – ha aggiunto – ma quanto ho sofferto e quanto sto male per questa retrocessione è indescrivibile. Oggi ho fatto il discorso a loro (dice rivolto verso Capuano, accanto a lui), e poi ho avuto uno sfogo emotivo, mi sono messo anche a piangere”.
Sul futuro si vedrà, “ho sentito il presidente – ha detto – dire che è sotto un treno è dire poco. È una persona esemplare, merita il mio rispetto, vedremo quali prospettive per il futuro”.