la foto di copertina è di Alberto Mirimao
E ora che cosa accadrà in Ternana dopo l’annunciato disimpegno di Stefano Bandecchi che ha messo in vendita la società rossoverde?
Una decisione inaspettata, visto che nei giorni scorsi il patron aveva manifestato al sindaco, Leonardo Latini, l’intenzione di acquistare lo stadio ed aveva programmato gli interventi per il rifacimento in sintetico del Taddei e del manto misto del Liberati da effettuare a fine stagione.
La delusione per i risultati, una prestazione indecorosa della squadra, la contestazione con relativi atti incivili, da condannare senza se e senza ma, lo hanno convinto ad una inversione che diventa pericolosa per il futuro della società rossoverde.
E’ vero ha commesso errori nella gestione societaria, ma è altrettanto vero che non ha mai fatto mancare alla società l’apporto finanziario che di questi tempi, checchè se ne dica, non è di secondaria importanza.
E pensare che solo qualche settimana fa veniva acclamato, appoggiato in quasi tutte le sue azioni, compresa quella di suonare “ Don Chisciotte “ di Guccini allo stadio per condividere con i ternani la lotta condotta nei tribunali sportivi.
In pochi mesi parte del consenso è andata a farsi benedire anche se la contestazione non è così diffusa come potrebbe sembrare ad una prima e superficiale analisi.
In queste ore, infatti, non sono pochi gli attestati di solidarietà a Bandecchi da parte dei tifosi ed associazioni, ma difficilmente, almeno così dicono chi lo conosce bene, riusciranno a convincere il patron a fare marcia indietro visto che ha già messo in moto la macchina per il passaggio di mano.
Una solidarietà espressa anche dai dipendenti e collaboratori tutti, nel comunicato diffuso nella tarda serata di ieri.
Già da questo pomeriggio Bandecchi incontrerà l’avvocato Massimo Proietti per un primo step e per studiare i passi da compiere in un’operazione che si preannuncia difficile, anche se il patron ha assicurato che rispetterà i contratti esistenti, perchè basta sfogliare le pagine dei quotidiani sportivi per rendersi conto che in giro nelle società di calcio non sono tutte rose e fiori e che non tutti coloro che si fanno avanti per acquisire la proprietà di un team hanno le necessarie potenzialità.
Intanto nella tarda mattinata è stato emessa una nota dal sindaco, Leonardo Latini, dopo aver incontrato Paolo tagliavento,insieme all’assessore allo sport, Elena Proietti, in cui sottolinea come quei comportamenti messi in atto ieri pomeriggio al Liberati non rispecchino il modo di comportarsi dei ternani e degli sportivi rossoverdi in genere.
“Abbiamo ritenuto doveroso – dice il sindaco – chiedere un confronto e un chiarimento sulla situazione della Ternana anche a seguito delle dichiarazioni del presidente Bandecchi dopo la gara di campionato di ieri, attraverso le quali manifestava l’intenzione di cedere la società. E’ chiaro che si tratta di decisioni riguardanti una società privata e sulle quali l’amministrazione comunale non ha potere di intervenire. E’ altrettanto evidente che – come è sempre accaduto – la Ternana Calcio va considerata oltre che per gli aspetti sportivi ed economici, anche come un patrimonio sociale della città, per l’interesse che continua a suscitare e per essere uno dei principali elementi aggregativi della comunità cittadina”.
Tagliavento ha confermato al sindaco e all’assessore Proietti la volontà di Bandecchi di cedere la società per una serie di motivi che sono stati espressi dallo stesso presidente, tra i quali i comportamenti di alcuni tifosi nei suoi confronti.
“ Tali specifici e isolati comportamenti, nel momento in cui trascendono in oltraggi – ha detto il sindaco – non rispecchiano il modo di essere della città e della tifoseria nel suo complesso. Per questo mi sento in dovere di prenderne le distanze a nome della città che rappresento. Restano salve la libertà di critica, alla quale peraltro Bandecchi non si è mai sottratto, e la necessità di continuare un confronto civile con la società stessa e con i calciatori. Un confronto che continuo ad auspicare e del quale anzi mi rendo disponibile ad essere garante e intermediario se ce ne fosse la necessità, per cercare di spiegare e rasserenare una situazione che francamente risulta sempre più difficile da comprendere per tutti, specie per coloro che sono più attaccati alla fede rossoverde e forse anche per il presidente stesso”.
Anche ” Roccarossoverde ” fa sentire la propria voce con un comunicato che di seguito riportiamo.
“La partita indecorosa di ieri rischia di diventare il capolinea di questo campionato facendoci sprofondare nei dilettanti senza certezze nel futuro – scrivono i rappresentanti del club – Ci sono momenti nei quali ben vengano i processi per trovare i colpevoli di certe situazioni e ci sono momenti nei quali occorre comunque fare quadrato per cercare di salvare il salvabile e noi vogliamo invitare tutti i tifosi ad evitare in questo momento i processi sommari e cercare di compattarsi per mantenere almeno la categoria”.
“Sinceramente – proseguono nel comunicato -siamo rimasti molto sorpresi dall’annuncio di disimpegno da parte di Bandecchi. Crediamo che sia assurdo che per un comportamento, comunque fermamente da condannare da parte di qualche tifoso che avrebbe sputato al presidente, si possa passare dal voler acquistare lo stadio e portare avanti molteplici progetti ad abbandonare tutto”
“La delusione di noi tifosi– conclude il comunicato – visti i risultati ottenuti, credo che sia più che comprensibile, così come è comprensibile che la proprietà venga ritenuta responsabile di questa situazione. Nel mondo del calcio le cose sono sempre andate in questa maniera: se vinci prendi applausi e se perdi prendi i fischi. Vorremmo invitare Bandecchi ad avere un comportamento professionale adatto a queste situazioni, evitare passeggiate sotto la curva e cercare di isolare il gruppo dalle tensioni esterne e contemporaneamente far sentire a chi scende in campo il peso di chi paga gli stipendi. Non abbiamo motivo di dubitare della sua volontà di portare avanti progetti ambiziosi per la società. Questo è il momento non di fuggire, ma di tirare fuori gli attributi”.
Anche Erika Lucci, presidente dell’Associazione Luce per Terni, esprime la piena solidarietà e vicinanza alla Ternana Calcio,
” Credo e penso che nei momenti difficili ci si deve unire e dare forza alla propria squadra del cuore, non vedere quello che ieri, Terni, tramite i suoi cittadini, ha manifestato. Mi batto – ha aggiunto – tutti i giorni contro ogni tipo di violenza, sia fisica che verbale, che psicologica. Non esiste motivazione o giustificazione che porti un cittadino a comportarsi così.
Inoltre, spero che la decisione della vendita della Ternana cambierà perché il messaggio da recepire è quello che le persone che fanno di tutto per farcela, dedicando molto, sono un patrimonio che non deve essere perso.
Sono cosciente che dopo questo comunicato riceverò parole contro ma porto avanti i miei ideali, principi e valori.
“Potranno dirmi che essendo donna di calcio non ne sappia abbastanza ma di amare e fare il bene di Terni non lo possono disconoscere”.
