Vive dal 2007 in Spagna, nella capitale Madrid dove ha la residenza e dove di recente ha acquistato una casa, poco dopo essersi laureato, alla fine del 2005 in Chimica industriale e dopo aver frequentato un master in nanotecnologie nella sede di Terni dell’Università, fino al 2007. Volendo continuare il suo percorso nella Ricerca si è messo “alla ricerca” di un dottorato: “avevo delle offerte, una in Inghilterra, una in Germania, una in Spagna e una in casa (a Pentima) e ho scelto quella della Spagna e dal 2007 mi sono trasferito a Madrid dove ho iniziato il dottorato, lì mi sono trovato bene. Nel 2010 mi hanno chiesto se ero interessato a una carriera universitaria come professore nell’ateneo, nella facoltà di farmacia e ho detto di sì. Per cui terminato il dottorato ho fatto il post doc sempre a Madrid e in Canada , dove sono stato due anni alla Mc Gill University di Montreal. Nel 2018 ho partecipato a un concorso pubblico dove sono arrivato quarto vincendo la cattedra all’Università Complutense di Madrid dove insegno chimica e fisica.”
Marco Laurenti, ternano doc, è uno dei tanti cervelli che ha scelto consapevolmente di andar via dall’Italia. Non appartiene alla categoria dei “Cervelli in fuga” , non alimenta polemiche ma la sua strada l’ha scelta altrove, fuori dai confini nazionali dove ha trovato subito grandi soddisfazioni.
“L’insegnamento non mi ha impedito di continuare la ricerca, anzi la ricerca è una parte fondamentale perché per continuare nella carriera di insegnante devi fare docenza e ricerca e attualmente sono impegnato in due progetti: uno mio, approvato dal ministero, come investigatore principale, un progetto finanziato per 150 mila euro sulle nanotecnologie che svolgo all’università e al CSIC, il centro nazionale delle ricerche spagnolo, dove ho un ufficio. Sto facendo la sintesi di nano particelle che sono fluorescenti ma fanno un processo inverso rispetto a quello classico: assorbono la luce nell’infrarosso ed emettono nel visibile. Sono interessanti perché in natura c’è un minerale che fa questo processo ma non c’è nessuna molecola biologica organica che fa questo tipo di processo. Se noi mettiamo questa nano particella in vivo , in una persona e siamo in grado di localizzarla – perché ad esempio ci interessa localizzare un tumore – facendo così otteniamo una risoluzione dell’immagine molto più alta.”
“Con il secondo progetto in collaborazione con altri gruppi della comunità di Madrid – aggiunge Laurenti – stiamo sviluppando una nuova tecnica di diagnostica con la quale individuiamo un comportamento differente delle cellule cancerogene rispetto all’azione di un farmaco. La cellula tumorale che non risponde al farmaco lo fa perché c’è una proteina che inibisce l’entrata del farmaco nella cellula stessa. La cellula non muore, anzi si moltiplica ed espande la proteina favorendo la crescita di un tumore solido che è impossibile curare. Noi stiamo cercando di sviluppare un metodo per fare un marcaggio delle cellule attraverso la luce per poi riconoscerle e vedere con la proteomica (lo studio sulle proteine, ndr) quali proteine ci sono in queste cellule, diverse dalle altre cellule. Lo stiamo facendo questo studio insieme al centro nazionale oncologico spagnolo di Madrid.
I risultati preliminari sulle cellule intendono verificare se ci sono differenze nelle proteine perché questo non è stato mai visto prima. Siamo in grado di illuminare selettivamente le cellule e cerchiamo poi di stabilire che tipo di proteine ci sono in queste cellule che non rispondono alla cura al fine di realizzare un farmaco . Se noi riusciamo a fare questo aumentiamo le possibilità di sconfiggere il tumore.” Dunque Laurenti sta lavorando a un progetto molto importante.
Gli abbiamo chiesto se ha intenzione di tornare in Italia:”lo escludo, mi piace il mio Paese, sono orgoglioso di essere italiano, non sto all’estero a parlar male del mio Paese però l’Italia è un Paese che dà poche possibilità. Sto benissimo sto dove sto.”
Il professor Laurenti da settembre prossimo dirigerà anche un master in biomateriali, il primo approvato in Spagna.
Che consiglio darebbe a uno studente che sta per prendere la laurea? “il primo consiglio è quello di studiare tantissimo per prendere il massimo dei voti, prepararsi al meglio quindi partecipare a un master perché le aziende attingono, ormai, ai master e non avere remore a spostarsi all’estero, se si fanno due anni in Germania – per dire – non può che fare bene, avere dunque una mentalità aperta ed essere creativi, la creatività è sempre premiata.”