Dopo la storia che vi abbiamo raccontato di Marco Laurenti impegnato in uno studio a Madrid in collaborazione tra l’Università Complutense (dove lui insegna) e il centro oncologico nazionale spagnolo, sulle cellule tumorali che non reagiscono ai farmaci,
c’è un’altra figlia di questa terra, una donna ternana a emergere nel campo scientifico e della ricerca internazionali. Si tratta di Maria Azzurra Missinato che da alcuni anni si è trasferita in America.
38 anni, Maria Azzurra Missinato ha frequentato il liceo scientifico Donatelli di Terni, per poi proseguire gli studi presso l’università della Tuscia nel campo della biologia molecolare dove ha conseguito laurea e dottorato, si è poi trasferita a Pittsburgh (USA) come post dottorato e ricercatrice in cui ha condotto importanti studi sulla capacità da parte di una particolare specie di pesce (gli zebra fish) di rigenerare porzioni danneggiate o asportate del cuore. La foto pubblicata in copertina da ARS è proprio un ingrandimento del cuore di uno zebra fish fatta dalla Missinato nel corso di una ricerca a cui ha preso parte.
Maria Azzurra è una biotecnologa con oltre 8 anni di esperienza nella ricerca. Il suo principale campo di studio è lo sviluppo e la rigenerazione cardiaca. In questo momento sta eseguendo uno screening ad alto rendimento di piccole molecole in cardiomiociti derivati dall’iPSC umano per trovare nuovi bersagli e nuovi potenziali farmaci per rigenerare il cuore dopo un infarto del miocardio. Sta anche collaborando con la Mayo Clinic (Rochester-Minnesota) per comprendere le basi molecolari della sindrome del cuore sinistro ipoplasico (HLHS). La sua abilità ad alto rendimento, la biologia molecolare e le capacità di rigenerazione cardiaca la hanno preparata a diventare uno scienziato di successo.
L’ultimo numero della rivista scientifica Ars Discoveries ha pubblicato uno studio della Missinato sulla rigenerazione cardiaca dopo una danno subito e in prima pagina ha pubblicato una foto da lei stessa scattata.
Obiettivi: il nitrito è ridotto a ossido nitrico (NO) in condizioni ipossiche fisiologiche e patologiche per modulare l’angiogenesi e migliorare l’ischemia – lesione da riperfusione. Sebbene i mammiferi adulti non abbiano la capacità di rigenerare il cuore dopo l’infortunio, ciò è preservato nei neonati e gli sforzi per riattivare questo processo sono di grande interesse. A differenza dei mammiferi, il pesce zebra adulto mantiene la capacità innata di rigenerare i loro cuori dopo l’infortunio, fornendo un modello importante per studiare la rigenerazione cardiaca. Abbiamo quindi esplorato gli effetti dei livelli fisiologici di nitriti sulla rigenerazione cardiaca e delle pinne e sui percorsi di segnalazione cellulare e molecolare a valle in risposta all’amputazione e alla crioinjury.
Risultati: il trattamento con nitrito di pesce zebra dopo amputazione ventricolare o crioinjury nel cuore in acqua ipossica (parts3 parti per milione di ossigeno) aumenta la proliferazione di cardiomiociti, migliora l’angiogenesi e migliora il reclutamento precoce di trombociti, macrofagi e neutrofili. Quando testato in un modello di rigenerazione delle pinne, il reclutamento di neutrofili nel sito della lesione è risultato essere dipendente da NO.
Innovazione: questo è il primo studio per valutare gli effetti dei livelli fisiologici di nitriti sulla rigenerazione cardiaca in risposta al danno cardiaco, con l’osservazione che il nitrito nell’acqua accelera la rigenerazione del cuore di pesce zebra.
Conclusione: i livelli fisiologici e terapeutici del nitrito aumentano il reclutamento di trombociti, neutrofili e macrofagi nel cuore dopo amputazione e crioinjury nel pesce zebra, con conseguente proliferazione e angiogenesi dei cardiomiociti accelerata. La traduzione di questa scoperta a modelli mammiferi di lesioni durante lo sviluppo iniziale può offrire l’opportunità di migliorare i risultati durante la chirurgia cardiaca fetale o neonatale intrauterina.