L’incredibile vicenda vede protagonista un arzillo signore toscano di 80 anni, il quale ha cercato di farsi pagare una catenina di metallo come se fosse oro, ma la addetta al negozio, insospettita dal materiale posto in visione, ha tergiversato e nel frattempo ha avvisato la Polizia di Stato.
Gli operatori della Squadra Amministrativa della Questura, una volta giunti sul posto, hanno rintracciato l’autore della truffa che si stava allontanando correndo; singolare che il vecchietto, una sorta di Arsenio Lupin “in pensione”, elegante, dal dialetto “simpaticamente” toscano, dall’eloquio fluente e dai modi affabili, avesse già truffato per almeno quattro volte lo stesso esercizio, disponendo di oggetti di ottima fattura e tali da apparire effettivamente d’oro anche ad un primo esame con i reagenti di cui dispongono i negozi di compro oro.
Ma vi è di più: il nostro Arsenio Lupin, che la Divisione P.A.S.I. (Polizia Amministrativa Sociale e Immigrazione) è riuscita a smascherare, grazie anche alla destrezza della titolare, che con uno stratagemma è riuscita a distrarlo, compiacendosi per l’eleganza, così riuscendo ad avvertire la Polizia di Stato, è risultato autore di medesime truffe in molte città: Arezzo, Torino, Padova, La Spezia, Mantova. Perugia, Livorno e Parma, oltre Terni.
Se fosse riuscito nell’intento avrebbe truffato per un valore di circa 300 euro. La vicenda giudiziaria si è conclusa con la denuncia a piede libero dell’anziano “Arsenio Lupin”.
Dopo la denuncia della Divisione Amministrativa, la Divisione Anticrimine ha provveduto ad emettere un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Terni per tre anni, a firma del Questore Bruno Failla.