Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Alberto Pileri che prende spunto dal restauro della panchina di Lord Byron alla Cascata delle Marmore per fare la storia dell’opera e un ragionamento più generale sulle politiche per il turismo che furono adottate 20/25 anni fa dall’allora amministrazione comunale in carica.
DI ALBERTO PILERI
Vorrei innanzitutto esprimere la mia personale soddisfazione per l’intervento di manutenzione e ripulitura della Scultura dedicata a Lord Byron, collocata sul piazzale del Belvedere Inferiore della Cascata delle Marmore.
Sono passati 23 anni da quando fu realizzata e collocata in quel punto.
Ad inaugurare l’opera dell’artista Giuseppe Di Giuli, l’amministrazione comunale di Terni , dell’epoca, chiamò l’On. Enrico Micheli che era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Questa scultura fu commissionata e finanziata dall’Amministrazione Comunale di Terni durante il mio mandato di Assessore al Turismo nella prima Giunta del Sindaco Paolo Raffaelli ( Luglio 1999- Giugno 2004 ).
Faceva parte di un progetto culturale più ampio e generale che , nell’ambito della promozione e valorizzazione della Cascata delle Marmore come Bene Culturale Universale , ed in particolare alle ispirazioni artistiche degli Artisti del Grand Tour, prevedeva una Trilogia di Opere commissionate allo stesso Autore :
1. Byron alla Cascata delle Marmore;
2. Corot a Papigno;
3. Goethe a Piediluco.
Le prime due furono portate a compimento e realizzate, con la produzione di cataloghi dedicati in lingua italiana ed inglese ( Byron , con il contributo della Shelley House di Roma ), in lingua italiana e francese ( Corot , con il contributo dell’Istituto di Cultura e Lingua Francese dell’Ambasciata di Francia ).
La Terza Scultura dedicata a Goethe , per ragioni amministrative , finanziarie e tecniche, non si riuscì a portarla a compimento. Ma ci sono i disegni, gli acquarelli e gli schizzi dell’autore.
In quegli anni, dentro una strategia e concezione culturale che metteva Terni al centro di un protagonismo e ruolo culturale non campanilistico e ripiegato dentro le mura urbane ma nel solco delle correnti e dei processi culturali dell’Umbria e dell’Italia, in un quadro europeo, nel mentre si provvedeva a realizzare ed aprire la Biblioteca Comunale ( BCT ) nella sede dell’ex Palazzo Municipale di Piazza della Repubblica, si realizzava lo spazio culturale ed espositivo di Palazzo Primavera, il recupero dell’ex Siri ( oggi CAOS ), il lavoro di progettazione, ricerca e studio , dava alla luce due importanti Opere :
1. ” Il Fragore delle Acque . La Cascata delle Marmore è la Valle di Terni nell’immaginario Occidentale” , a cura di Attilio Brilli, Simonetta Neri e Gabriella Tomassini, Motta Editore, 2002;
2. ” Un progetto per Terni, Il Museo della Città di Terni”, a cura di Andrea Emiliani, Motta Editore 2004.
E venne redatto e presentato il Dossier al Ministero dei Beni Culturali per il riconoscimento della Cascata delle Marmore come bene UNESCO.
Ed ancora, il piano-progetto per il recupero, la rigenerazione e valorizzazione dell’ex stabilimento elettrochimico di Papigno per il museo dell’ energia, dell’Industria e del Lavoro.
In altre parole : un disegno ed un’idea per la città ed il territorio, per una memoria attiva e viva in grado di produrre innovazione e cultura.
Senza scorciatoie e damnatio memoriae della grande storia industriale di Terni.
Senza Cineporti e Ponti Tibetani!