25 anni lui, titolare di un permesso di lunga durata, lei coetanea entrata in Italia a luglio con un visto per famiglia, entrambi pakistani, avevano in casa quasi 1 chilo di eroina. Li hanno individuati gli uomini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile durante i quotidiani servizi di controllo e monitoraggio mirati alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di droga.
I due sono sono stati notati a Borgo Bovio ed il loro atteggiamento ha insospettito i poliziotti. Controllati, hanno fornito spiegazioni contraddittorie in merito alla loro presenza in città: “Non siamo di qui, siamo di un altro comune”, “Abitiamo da un amico a Borgo Bovio, non abbiamo le chiavi di casa”. Nella borsa della donna, però, gli investigatori hanno trovato un mazzo di chiavi e poco dopo individuato la loro abitazione. In casa c’erano tre grossi recipienti, simili a dei frullatori, con residui di polvere biancastra, oggetti usati – verosimilmente – per la trasformazione dalla forma solida in polvere, di grossi quantitativi di sostanza stupefacente. Dietro il frigorifero, nascosti in una busta plastica, grossi frammenti di eroina per circa 1 chilo; in due borselli in camera da letto, invece, 1.400 euro in banconote di vario taglio.
Dalle prime indagini è emerso che i “frullatori” sono il risultato di un assemblaggio fatto da persone esperte proprio nella trasformazione degli stupefacenti e i materiali usati non sono presenti sul mercato nazionale.
I due, che risultano disoccupati, sono stati arrestati per detenzione ai fini dello spaccio e nella direttissima di mercoledì mattina il giudice del Tribunale di Terni Biancamaria Bertan, ha convalidato l’arresto e ha disposto per entrambi la reclusione in carcere fino alla data del processo, fissata per il 23 settembre prossimo.