Durante il question time in consiglio regionale, i consiglieri Thomas De Luca (M5s) e Fabio Paparelli (Pd) hanno chiesto all’assessore alla sanità Luca Coletto “se sia nella volontà della Giunta, nel più breve tempo possibile, la ristrutturazione ed il completamento della struttura denominata Ex Milizia, al fine di destinarla alle cure e all’isolamento dei malati Covid-19 in modo complementare all’ospedale di Terni, garantendo altresì, in caso di necessità, che l’ospedale possa continuare a svolgere la sua funzione di alta specializzazione, in gran parte ridimensionata dalla gestione dell’emergenza sanitaria in atto”.
L’assessore Coletto rispondendo all’interrogazione ha detto “l’immobile in questione (ex Milizia) è di proprietà dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale Ater) che nel 2005 ha assunto l’onere economico dei lavori di ristrutturazione in base al progetto coordinato dalla Fondazione ‘Agarini’ per 4milioni 850mila euro al fine di destinarla ad attività di ricerca scientifica delle cellule staminali. L’edificio è costituito da tre piani. L’immobile, ad oggi, non è completato, mancano i lavori del piano primo privo di impianti e finiture. Per quanto riguarda la conformità urbanistica-edilizia si rileva che l’Ater il 30 ottobre 2018 ha inoltrato al Comune di Terni l’istanza per la trasformazione dell’uso di alcuni locali ed il Comune, con nota del 29 novembre 2018, ha espresso parere favorevole condizionato alla deliberazione del Consiglio comunale ai sensi e per gli effetti dell’articolo 124 dell’Nta e del Prg comunale, nonché l’autorizzazione all’esercizio delle strutture sanitarie. Pertanto appare di difficile attuazione la proposta di destinare la struttura ‘ex Milizia’ per le cure e l’isolamento dei malati Covid 19 per le seguenti criticità: la mancata realizzazione del piano primo; l’incompatibilità dei tempi di completamento della struttura (gara per affidamento progettazione e affidamento dei lavori) rispetto alle azioni da mettere in campo nell’immediato per fronteggiare l’aumento dell’ondata pandemica; opportunità di stanziare risorse per il completamento della struttura che non farà parte né del patrimonio sanitario, né di quello della Regione; la mancata conformità urbanistico-edilizia; la mancanza dell’autorizzazione dell’esercizio delle strutture sanitarie. Sono all’attenzione degli uffici e delle strutture soluzioni alternative che possono essere messe in campo con tempistiche più rapide e rendere il servizio dovuto all’emergenza pandemica nel tempo più limitato possibile”.
I consiglieri Paparelli e De Luca si sono detti insoddisfatti della risposta fornita dall’assessore Coletto che hanno definito “sconcertante”.