Dura presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria in merito alla tentata fuga di due detenuti ricoverati in ospedale.
“Una cosa grave, denuncia Fabrizio Bonino segretario nazionale per l’Umbria del SAPPE, che poteva creare maggiori problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, di medici ed infermieri, dei cittadini. Auspico che la grave vicenda porti alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. Non è possibile, ad esempio, che ieri a Terno fossero solamente due i poliziotti in servizio di piantonamento dei detenuti in ospedale, uno dei quali classificato a regime di Alta Sicurezza”.
Bonino evidenzia poi “una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi”.
“È grave, conclude Donato Capece segretario generale del SAPPE, che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria guidato da Francesco Basentini non sia ancora stato in grado di mettere in campo efficaci strategie di contrasto a questa spirale di sangue e violenza”.