“Destano forte preoccupazione le conseguenze del ritardo, ormai triennale, della firma dell’Accordo di programma, che dovrebbe trovare la soluzione al caro energia che attualmente Arvedi Acciai Speciali Terni sta subendo, rischiando di comprometterne la competitività del sito ternano, soprattutto dopo le ultimissime dichiarazioni dell’amministratore delegato.
Lo scrive in una nota il sindacato Fismic, dopo la riunione del direttivo provinciale in cui il segretario Giovacchino Olimpieri ha affrontato i temi della situazione economica, produttiva e occupazionale del territorio, nella sua relazione introduttiva.
Arvedi Ast, Menecali: il costo dell’energia può mettere a rischio i livelli occupazionali
La Fismic ricorda che nell’incontro del 30 dicembre scorso al Mimit, “su proposta del ministro Urso è stato definito un cronoprogramma per sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all’approvvigionamento energetico, sulla base degli intendimenti della Regione Umbria e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da Mase e Mimit a supporto del piano industriale dell’azienda. Si era stabilito che entro il 20 di gennaio si doveva svolgere il tavolo tecnico, al momento non si hanno notizie in merito, per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell’investimento siderurgico nel rispetto delle regole europee. Ulteriore riunione – si legge ancora – doveva avvenire tra il Mimit, l’azienda, la Regione Umbria e il Comune di Terni, in relazione alla gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica di Galleto che scadrà nel 2029 e su cui la Regione dovrà fornire i suoi intendimenti.
Al termine di questi incontri e comunque entro il mese di febbraio deve essere riconvocato il tavolo al ministero con tutti i soggetti per la sottoscrizione dell’accordo di programma”.
La Fismic auspica “che questi incontri segnino la fine di un percorso che è durato fin troppo e che questo lungo periodo di incertezza si concluda positivamente salvaguardando le produzioni ternane”.
Intanto da ieri una linea dell’area a caldo dell’acciaieria è ferma per uno scarico produttivo di fine mese. Ripartirà il 31 gennaio.