Si intitola “Gli astronauti”, Bertoni Editore, l’ultima fatica letteraria del ternano Francesco Franceschini. Si tratta di una serie di racconti di memorie, persone speciali, tenerezze, presentato all’Accademia Rousseau di Pizza San Francesco a Terni, dalla direttrice Maria Luisa Astorri e dalla presidente dell’Istess Stefania Parisi.
“Questo libro racconta un po’ la memoria, spiega l’autore, è un compendio di una sessantina di post che nel corso degli anni ho messo sul mio blog. È la storia, con tutta l’umiltà del caso, della mia vita, ma non tanto perché è importante quanto perché penso che le emozioni che si vivono sono universali, sono condivisibili”.
Cosa c’entrano gli astronauti con i ricordi, la memoria?
“Il mio primo ricordo è lo sbarco sulla luna del 1969 quando io avevo un anno e mezzo. Mi ricordo nitidamente – racconta Francesco Franceschini – l’impressione dei miei parenti, di mio padre, di mio nonno che erano tutti elettrizzati da questo fatto. Quindi “Gli astronauti” è il racconto dei giorni passati, di viaggi interstellari molto simbolici”.
Franceschini punta tutto sul passato, sulla memoria perché “senza ricordo non c’è futuro, senza ciò che siamo stati non c’è ciò che saremo. È necessario avere un passato alle spalle, che non è solo un passato di conoscenza, ma è un passato anche di affetti, di sentimenti, di dolore, di delusione. Il passato è molto interessante”.