Si era recato all’Ufficio Immigrazione della questura di Terni per ottenere il permesso di soggiorno, ma è stato scortato a Roma Fiumicino ed imbarcato su un volo per Tirana. Si tratta di un albanese di 50 anni arrivato in Italia una ventina di anni fa, che ha collezionato una sfilza di denunce e condanne per spaccio e sfruttamento della prostituzione fino ad arrivare alla conferma in appello della condanna a 6 anni di prigione. Poi si è ammalato ed è diventato inespellibile, anzi, aveva chiesto ed ottenuto una pensione di invalidità dall’INPS. Si era anche sposato con una connazionale ed aveva chiesta il permesso di soggiorno per famiglia rifiutato, però, per pericolosità sociale dal Giudice che aveva ritenuto l’uomo, visti i suoi precedenti, un esempio negativo per le figlie. Successivamente, un altro tentativo per ottenere il permesso che lo ha portato ad una denuncia per bigamia: aveva pensato di sposare un’italiana per ottenere la cittadinanza, senza però separarsi prima dalla moglie. Nel frattempo, fra un’istanza e un rifiuto, il primo lungo periodo di detenzione. Quando ha riprovato a richiedere il permesso di soggiorno, ancora per famiglia, l’Ufficio Immigrazione ha decretato il rifiuto dell’istanza, il Giudice di Pace ha convalidato il provvedimento di accompagnamento in frontiera e l’espulsione dal Territorio Nazionale.














