Da lunedì prossimo i docenti occuperanno l’Istituto Musicale Briccialdi di Terni restandoci anche la notte. La RSU dell’Istituto aveva annunciato un’eclatante iniziativa di protesta ed eccola qua. Non ci sarà alcun disagio per gli allievi in quanto le lezioni, gli esami, le tesi, le masterclass, i concerti verranno garantiti. Anzi, assicurano, l’attività didattica e concertistica grazie all’occupazione verrà ampliata con altre iniziative fatte a titolo gratuito dal corpo docente. Ci sarà un’apertura alla città perché tutti sentano l’Istituto come un bene da proteggere.
I rappresentanti dei lavoratori sono preoccupati per la situazione debitoria dell’Istituto costituita anche dagli stipendi non corrisposi al personale da dicembre scorso. Personale, lo ricordiamo, che è in stato di agitazione dal 13 febbraio. Lo Stato non si fa carico dei debiti pregressi, quindi le amministrazioni locali, Comune e Regione, devono trovare un accordo entro i termini disposti dal decreto di statizzazione del MiUR. La procedura, infatti, è imminente. Gli Istituti hanno 90 giorni di tempo per produrre l’istanza di statizzazione, è stato spiegato, a partire dall’apertura della procedura telematica. Le domande verranno valutate da una commissione ministeriale che può accogliere o respingere l’istanza. In caso di esito negativo gli Istituti hanno 180 giorni di tempo per integrare la domanda con ciò che serve. Se ci sarà un ulteriore esito negativo la commissione proporrà al MiUR il definitivo diniego. Quindi, la Rsu chiede di conoscere la reale situazione del Briccialdi, in che modo si possono risolvere concretamente e in tempi brevi i problemi e che i docenti vengano coinvolti nelle scelte. Ma soprattutto che l’amministrazione comunale di Terni mantenga il contributo annuo di 700.000 euro, stanziato durante la precedente convenzione e ad oggi dimezzato, almeno fino al passaggio allo Stato e che la Regione garantisca almeno per il 2019/20 un ulteriore contributo per concorrere al raggiungimento dell’obiettivo.
“Il MiUR deve procedere con l’erogazione del fondo speciale 2018 per gli istituti in difficoltà, già stanziato ma non pervenuto, inoltre aspettiamo il contributo 2019 che ci dicono imminente. Con questo si risolverebbe il problema immediato dell’emergenza salariale del personale. Siamo stati presenti su molti tavoli sia con le istituzioni che con i vertici dell’Istituto, hanno spiegato, ma non abbiamo mai avuto risposte certe. Registriamo impegno e buona volontà da parte di tutti, ma non possiamo restare tranquilli e chiusi nelle aule aspettando novità”.
Ci tengono, infine, a precisare che in qualsiasi eventualità il posto di lavoro dei docenti è garantito perché verrebbero redistribuiti nel sistema dei conservatori italiani, ma sarebbe Terni a perdere un Istituto dall’alto valore culturale.