Resteranno nella memoria di tutti i fedeli le foto del vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese che serve ai tavoli della mensa dei poveri. Più che un gesto simbolico il segno di una vicinanza sentita nei confronti degli ultimi che padre Piemontese non ha mai smesso di praticare in questi 7 anni e più di ministero. Vicino agli ultimi, ai malati, alle lotte dei lavoratori a salvaguardia dell’occupazione.
“Non viviamo da soli, siamo esseri socievoli che vivono la loro esperienza umana in comunione – ha detto il vescovo – un elemento distintivo della chiesa che deve raggiungere la pienezza nell’attenzione verso coloro che sono meno fortunati o poveri. Tutti noi siamo poveri, poi ci sono coloro che vivono una condizione più pesante di miseria e coloro che vivono nel degrado. Il discorso sulla povertà è più ampio, non è solo carenza di beni materiali per una vita dignitosa, ma c’è la povertà spirituale, la povertà culturale delle persone non istruite, non cresciute nella conoscenza del mondo e della realtà, la povertà morale diffusissima oggi. In tutto questo la misericordia dei cristiani è il nostro relazionarci con le persone nella condizione in cui sono per elevarci reciprocamente. Come ha detto papa Francesco ‘è tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui le persone vivono, scandalizzarsi di fronte alla fame dei bambini, scandalizzarsi per la mancanza di lavoro, per la violenza sulle donne, per rompere il cerchio dell’indifferenza e aprirsi al dialogo e la comunione'”.
Nel giardino della mensa San Valentino di Terni c’è stato l’incontro del vescovo Piemontese, del direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli con la direttrice della mensa Fernanda Scimmi e alcuni volontari e famiglie.
Così la comunità diocesana ha celebrato la quinta Giornata Mondiale dei Poveri, iniziativa fortemente voluta da Papa Francesco per sollecitare ad incontrare la povertà nelle varie accezioni in cui nel mondo moderno si manifestano.