Non c’è alcun dubbio: il Sovrintendente Capo della Squadra Mobile di Terni
Claudio Nannini è un superpoliziotto. E ne ha dato dimostrazione svariate volte, finendo anche in ospedale. La più eclatante risale a luglio scorso quando, in due distinte operazioni è stato ferito altrettante volte, una con un coltello, dallo stesso pluripregiudicato tunisino irregolare poi arrestato proprio grazie a lui. Tutto ciò gli valse gli elogi del Ministro degli Interni Matteo Salvini e del Capo della Polizia Franco Gabrielli che lo vollero incontrare presso la Prefettura di Fermo in occasione dell’inaugurazione della locale Questura. Si presentò con entrambe le mani fasciate. Il Ministro in quell’occasione lo ha definito “missionario della sicurezza. In malattia e fuori dall’orario di servizio, ha raccontato Salvini ai presenti, è intervenuto per assicurare alla giustizia un delinquente ed è stato ferito”.
Pochi giorni fa, ancora una volta libero dal servizio, ha notato un uomo che correva coprendosi il volto con lo scaldacollo. Intuendo che poteva essere autore di un qualche reato, non ci ha pensato due volte e lo ha rincorso bloccandolo. Non si era sbagliato: aveva preso un ladro con una lunga sfilza di reati in curriculum che aveva appena svaligiato due appartamenti in centro.
Ora il superpoliziotto Claudio Nannini riceverà un encomio anche da parte dell’amministrazione municipale della sua città .
“La tutela della sicurezza dei cittadini – si legge nelle motivazioni dell’encomio – rappresenta una delle basi sulle quali far rinascere e rifiorire la nostra comunità. Per questo nell’elogiare il comportamento del Sovrintendente capo della Squadra Mobile Claudio Nannini ferito durante un’azione di controllo nello scorso mese di luglio e nel rimarcare come esempio il suo senso del dovere e le sue capacità operative, l’amministrazione comunale attraverso tale riconoscimento vuole dimostrare la propria gratitudine e vicinanza a tutte le Forze dell’Ordine impegnate professionalmente giorno e notte con dignità, senso del sacrificio e orgoglio in un lavoro pericoloso, ma essenziale per garantire le regole della convivenza civile in città”.