“Questo è un libro che chiude un cerchio iniziato con la “Penultima Alba” di qualche anno fa, che già nel titolo annunciava l’idea di una conclusione, perché non so se avrò più molte cose da dire e anche perché mi prende sempre più un fastidio: scriviamo troppe poesie, in Italia molti scrivono e pochi leggono. Allora forse bisogna prepararsi a tacere.”
Così ha presentato il suo ultimo libro di poesie “Stamperie delle nubi” il vicesindaco poeta Andrea Giuli in un incontro promosso dall’Associazione Gutenberg nella biblioteca del Circolo Lavoratori Terni.
La pubblicazione è organizzata in quattro sezioni, ciascuna formata da 11 poesie. Oltre ai consueti temi e stilemi dell’indulgenza, del senso della poesia, della tenerezza e del disincanto, della piccola epopea familiare, l’infanzia, la malinconia, l’irriverenza – si legge in una nota – campeggiano incontrastati due argomenti già vagheggiati in altre raccolte, ma qui ulteriormente scandagliati e resi supremi, pur nella solita oscillazione tra lirismo e narrazione, visione e realtà, sublimazione e ironia, alto e basso: la morte, come tentativo di accettazione e di colloquio con essa (la sezione “Il lascito di Luigi Nareda”) e la presenza potente e dimessa, precisa ed evocativa del paesaggio, della natura (nel “Lascito” la Sardegna e in “Terre di mezzo” i monti Sibillini). In definitiva, i paesaggi interiori e fisici della Gallura e dell’appennino umbro-marchigiano la fanno da padrone, essendo le due piccole patrie dell’autore.
“È un bellissimo libro – ha sottolineato durante la presentazione il presidente della Gutenberg Simone Zafferani – che si aggiunge ai libri di poesia di valore che non sono moltissimi. Questo è un libro che merita di essere tenuto nella propria libreria.”