Agli archivi l’edizione zero di “Terni in Fiore”. Organizzatori moderatamente soddisfatti, espositori lo stesso. Tutti in coro uniti nel dire che quella location, il piccolo parco antistante l’Anfiteatro Fausto non va bene.
Per motivi di sicurezza Il Comune di Terni ha negato l’utilizzo della Passeggiata ma il posto riservato quest’anno era troppo piccolo e, soprattutto, non offriva possibilità di scampo ai visitatori e agli espositori di ripararsi dai raggi del sole. Implacabili. Infatti d’improvviso è scoppiata l’estate e l’eccessiva esposizione ai raggi solari ha finito per bruciare e “ammosciare” piante e fiori tanto che qualche espositore ha chiuso in anticipo lo stand.
Questa della location, però, può essere considerata l’unica nota negativa della manifestazione.26 gli espositori, nessuno di Terni, due dalla Sicilia e da varie altre regioni italiane, compresa l’Umbria (Perugia, Spoleto, Narni)
Non solo piante e fiori ma anche i loro derivati. Per cui da Spoleto l’associazione Produttori Zafferano con liquori e dolci, da Narni-Amelia “La radice” con i prodotti della terra, i fagioli, i sughi, i grissini, i patè.
Dal Lazio, invece, le rose brevettate. Fra le altre uno splendido esemplare di rosa Barni, “L’imperatrice Farah.”
Per fare un consuntivo della manifestazione abbiamo parlato con Patrizia Del Piano la presidente dell’associazione Eventi e Comunicazione che l’ha organizzata.
“Siamo soddisfatti sia per gli espositori che per i visitatori. Cercheremo di fare meglio il prossimo anno – dice la Del Piano – non ci arrendiamo, faremo la prima edizione sperando ai avere a disposizione La passeggiata”.
“Quanto alla mancata partecipazione dei floricoltori di Terni, afferma: “noi li abbiamo invitati ma non hanno risposto al nostro invito.”