Fino al 30 settembre è in vigore a Terni una ordinanza del sindaco che si prefigge lo scopo di contrastare il degrado sulle strade derivato dalla pratica della prostituzione, quasi tutta femminile se si escludono alcuni trans che occupano una strada specifica.
Tale forma di occupazione della strada e dei marciapiedi – scrive il sindaco – è vissuta con forte disagio e allarme vivissimo in particolar modo dai residenti prossimi alle predette aree, che ne devono subire tutti gli aspetti negativi anche sotto il profilo della sicurezza.
Inoltre, alcuni comportamenti rilevati dagli organi di polizia messi in atto in determinate zone della città, sia dalle prostitute che dai clienti, son incontestabilmente offensivi di molteplici interessi e valori della collettività, qualcuno tutelato anche a livello costituzionale, quali la morale pubblica ed
il comune sentimento di pudore, la sanità, la sicurezza e tranquillità pubblica, la convivenza civile e la coesione sociale, le salvaguardia delle attività, del lavoro, della mobilità e dell’ambiente urbano in ogni suo aspetto: così gli atteggiamenti inequivoci degli interessati, il loro rumoroso vociare in ore dai più dedicate al riposo notturno, la contrattazione ad alta voce delle prestazioni, i reiterati alterchi che spesso degenerano in vere e proprie risse, l’intralcio ad un deflusso sicuro della circolazione automobilistica laddove il cliente si avvicini con la propria autovettura.
Tali fattori – aggiunge il sindaco – producono nei cittadini allarme sociale e generano una percezione di perdurante lesione delle comuni norme del vivere civile, alterando quei sentimenti di convivenza civile e di coesione sociale da sempre fondamento della vita di relazione della comunità ternana.
Pertanto per il superamento di situazione di degrado del territorio e di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, nelle aree di seguito meglio
specificate:
• Via Lungonera Savoia;
• Viale Brenta;
• Vocabolo Staino;
• Viale Centurini;
• Foro Boario;
• Strada San Martino (Zona Stadio);
• Piazzale Caduti di Montelungo (Cimitero Comunale);
nelle aree adiacenti alle suddette strade e in prossimità delle aree di intersezione con le vie intersecantesi con le strade sopra elencate
sia fatto divieto a chiunque:
1) di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione.
La violazione si concretizza con lo stazionamento e/o l’appostamento della persona e/o l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione;
2) di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, che indossino un abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero mostrino nudità e/o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento;
3) alla guida di veicoli, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale al fine di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere comportamenti e atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, che indossino abbigliamento indecoroso o indecente o che mostrino nudità e/o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento.
Le violazioni alle norme ai punti 1 e 2 sono punibili con ammende da 200 a 500 euro.
La violazione della norma al punto 3 è punita con un’ammenda da 42 a 173 euro.