Elio Mariucci e Akelo Andrea Cagnetti sono i vincitori ex equo della sesta edizione del San Valentino Arte 2019, a cura della ‘Madè Eventi’ di Maela Piersanti con la coorganizzazione del Comune di Terni, che quest’anno è dedicato alla memoria dell’artista Giancarlo Vitturini. Palazzo di Primavera si è trasformato per due settimane in un contenitore di opere pittoriche, scultoree e fotografiche di oltre 100 artisti provenienti da diverse parti del mondo nonché le personali delle vincitrici dell’edizione 2018, oltre a incontri tematici, presentazioni di libri, laboratori didattici, giornate dedicate alla poesia e alla letteratura.
La giuria che ha decretato i vincitori – Ugo Antinori (Artista); Bruno Belloni ed Espressione ceramica – Vincitori edizione 2017); Paolo Cicchini (Storico dell’arte e scrittore); Fulvia Pennetti (Direzione Servizi Culturali Comune di Terni); Franco Profili (Artista ed Operatore culturale); Davide Silvioli (Critico d’arte contemporanea) – ha poi assegnato il secondo posto ex equo a Valentina Angeli e Paolo Carnassale; 3° classificato Carlo Rocchi Bilancini.
Queste le motivazioni
1° Classificato ex equo – Elio Mariucci
L’artista tifernate si muove da sempre dando valore e pari dignità a forme d’arte che nel difficile complicato mondo dell’arte difficilmente vengono trattate con le stesse attenzioni. In quasi cinquant’anni di ricerca ha fatto della sua attività di artista un continuo sperimentare senza limiti forme e materiali diversi; in questo suo inarrestabile movimento fatto di curiosità e certezze mai date per tali, si è fatto promotore di collaborazioni che lo hanno portato a fondare alcuni dei più rappresentativi gruppi di artisti che da fine anni ’70 hanno operato fino ad oggi non solo in ambito regionale. L’opera realizzata per questo San Valentino Arte racconta bene il concetto di arte che ha Mariucci. La lunga esperienza nel campo della arti applicate e della scrittura lo ha portato a costruire una pagina di ex voto che sembra essere presa di peso da una delle raccolte custodite nelle cattedrali del sud Italia. Un campionario di 11 diverse piccole cornici che proteggono 10 diverse “Grazie Ricevute” fatte di splendide piccole forme di legno con in chiusura l’undicesima cornice che contiene una poesia: un lavoro in cui il legno è, non a caso, sovrano, nella trama del racconto e nel pannello/pagina che sembrerebbe rivestito da carta da parati. La voglia di racchiudere in un solo lavoro i tanti passaggi di un vita intera dedicata all’arte in tutte le sue possibili sperimentazioni, e la invidiabile capacità di farlo giocando come un ragazzino che, dopo averne fatte di tutti i colori, ancora non ha finito di sorprendersi (e sorprenderci) di cosa sia possibile fare a questo mondo.
1° Classificato ex equo – Akelo Andrea Cagnetti
Akelo dopo una esperienza orafa di cui ha parlato il mondo intero e che ha portato alcuni dei più significativi musei americani ad acquisire alcuni suoi gioielli, ha deciso che la vita così sarebbe stata sin troppo facile e ha trasferito le conoscenze acquisite in anni di studio e ricerche dalla lavorazione dell’oro a quella del ferro. Piccole porzioni di ferro di diversa sezioni con cui costruisce tronchi di figure che sembrano appena emerse da una campagna di scavi fatta a Pompei. L’artista dalla formazione classica supera nei suoi lavori il concetto stesso di statuaria e costruisce tracce e corpi di esseri umani che si lasciano attraversare dalla luce e dalla vista. Senza particolari effetti speciali, soltanto lavorando, saldando e verniciando piccole porzioni di ferro trasforma la sua profonda conoscenza della mitologia, della storia e della filosofia in forme assolutamente contemporanee che sembrano il prodotto tessuto da un telaio comandato da un moderno processo informatico. L’artista nei suoi scritti ha riferito la realtà che prende forma con l’uso delle irregolari sezioni di ferro ai “centri di forza” e alle “sostanze semplici” che nel pensiero del filosofo Leibniz costituiscono gli elementi costitutivi di ogni materia. A partire da questo nell’ultimo anno ha approfondito gli studi e la ricerca sulla meccanica quantistica lavorando ad una nuova collezione. Sembrerebbe essere arrivato a mettere di nuovo in discussione se stesso e le certezze acquisite invece ogni suo passo è figlio di una logica matematica che guarda avanti senza perdere nulla dell’infinito patrimonio di conoscenze acquisite nei secoli dall’uomo.
2° Classificato ex equo – Valentina Angeli
Valentina Angeli è la pittrice del “sublime”. Turbini di luce invadono la superficie della tela, informi, ma già carichi di una forma che in potenza possiedono, sin dalle origini del tempo. Un fiume senza sponde la luce che percorre la tela di Valentina Angeli, come una fonte di infinito alimentata dalle sorgenti dei primordi dell’universo. Una luce che è seme di vita, liberata dal Logos che è parola e cosa, principio originario di tutto che nell’universo esiste e intorno si dispiega.
2° Classificato ex equo – Paolo Carnassale
Una ciminiera, quella dell’inceneritore di Terni, confusa nell’ambiguo di cortine di nebbia o di inquietanti spessori di velenosi vapori, si mostra appena, lasciando intuire la più vasta presenza d’un presagio industriale. Se non si chiamasse “L’Urlo” farebbe pensare alla visione di un sogno: un sogno in cui è sparita qualsiasi traccia di presenza umana ed urbana. Invece la ciminiera che fuma dice che certo che l’uomo c’è e sembra avanzare il diritto a fare da direttore di una orchestra fatta solo di fumo nubi e nebbia che avvolge tutto e tutti. Una nuvolaglia fitta sul fondo, rimanda a celati universi, fatti di infinito, oltre i quali respira il sentimento del sublime. Alle spalle, fuori ma non lontani dalla rappresentazione, ci siamo noi con tutti i nostri problemi.
3° Classificato – Carlo Rocchi Bilancini
Carlo Rocchi Bilancini prosegue per cicli nella sua visione di un mondo trasportato di peso, abitanti e mestieri compresi, nell’ambiente acqua. Dal ciclo “Pesci fuor d’acqua” in cui ha immerso completamente vestiti e in compagnia dei propri strumenti di lavoro e di passione alcuni degli abitanti della sua Todi ed artisti e personalità che quella terra hanno eletto a loro seconda patria, ha continuato nella costruzione di una scenario all’apparenza surreale in cui il colore di un’acqua leggera, trasparente, invitante e rassicurante è il mezzo scelto per la rappresentazione di un mondo i cui personaggi sono invitati a lasciare fuori il superfluo e a portare con se giusto lo stretto necessario. Questa sua capacità di racchiudere in un solo scatto la personalità, gli atteggiamenti, le espressioni, le passioni, le voglie e i tic di una parte degli esseri umani – parliamoci chiaro di quelli che abitano quella che, fino a poco tempo fa, era la parte ricca di questo pianeta – ha all’improvviso cambiato indirizzo e i protagonisti sono diventati dei semplici vestiti semisommersi e fotografati in acqua. Alla serie “Migrazioni” seguono gli scatti di “Dissolvenze” quelli in cui i vestiti si incontrano e sembrano abbracciarsi e trovare, se possibile, conforto l’uno nell’altro, in un’acqua che però non è più ferma ma mossa dall’artista. Dentro l’azzurro che domina un’immagine dal grande effetto scenico, si muovono e si rincorrono queste altre strane tracce di colore: i corpi se ne sono andati a fondo insieme alle vite sognate e sperate, e anche i vestiti svuotati dai loro corpi si vanno a nascondere forse per la vergogna. Carlo Rocchi Bilancini si carica sulle spalle e affronta nei modi educati e riservati che gli sono abituali, una delle pagine più orrende scritte dall’uomo in questo inizio di terzo millennio.
Menzioni speciali sono state poi assegnate a Francesca Nesteri; Roberta Ubaldi; Roberto Sportellini; Barbara Novelli; Giulietta Bolli.
PREMIO SPECIALE “LOVE” a Luisa Fagioli
PREMIO SPECIALE “ALESSANDRO VIGNALI” a Giorgio De Zorzi
PREMIO SPECIALE ALLA CARRIERA a Giampiero Nucciarelli
PREMIO SPECIALE “OPERA PRIMA” a Massimo Zeppadoro
PREMIO SPECIALE “CITTÀ DI TERNI” EX EQUO a Lo Zoo di Simona e Silvia Piconi
PREMIO “GIURIA POPOLARE”
1° Classificato – Diego Bianchi
2° Classificato – Paolo Carnassale
3° Classificato – Arianna Mostarda