Le espressioni usate dal sindaco Bandecchi e il metodo inusuale del confronto diretto con i lavoratori , avvenuto ieri a Palazzo Spada, non è piaciuto ai sindacati.
“In modo del tutto inatteso – ha affermato Andrea Pitoni, segretario FP Cgil – abbiamo saputo della convocazione diretta degli operai comunali da parte del sindaco, i quali sono stati poi affrontati con metodi evidentemente intimidatori. Questo metodo è inaccettabile e tende a esautorare ulteriormente il ruolo del sindacato, in un’ottica di destrutturazione del lavoro. Episodi del genere indicano, ora più che mai, quanto sia necessario anteporre un meccanismo di difesa, attraverso il sindacato, a questo sistematico attacco al mondo del lavoro. I dipendenti pubblici, che non possono subire questi attacchi scomposti, possono stringersi intorno al soggetto collettivo del sindacato.
Il metodo applicato dal sindaco è ancora più inqualificabile se pensiamo al fatto che i dipendenti pubblici, retribuiti con livelli stipendiali contenuti, garantiscono servizi essenziali per la comunità”.
“Pur non condividendo né il metodo né il contenuto dell’intervento, non possiamo dirci sorpresi: si tratta di uno stile comunicativo che ormai conosciamo bene – afferma in una nota la Uil FPL – Riteniamo però che non giovi alla causa dei lavoratori nemmeno un irrigidimento pregiudiziale, né l’innalzamento dei toni, così come richieste che non possono tecnicamente essere accolte, come il reinquadramento dei lavoratori in posizioni che non esistono più da oltre due anni: significa illudere i lavoratori e rischiare, come sembra stia avvenendo, di compromettere il clima di confronto, dando l’impressione di voler sollevare strumentalmente problemi più che trovare soluzioni.
Dopodiché il sindacato c’è e farà la sua parte, nel pieno rispetto delle prerogative datoriali dell’Amministrazione ma con fermezza nella difesa dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali. Confidiamo, quindi, che ogni iniziativa datoriale avvenga nel rispetto delle procedure previste dalla normativa e dal CCNL vigenti, sia in materia contrattuale che, soprattutto, in materia di sicurezza sul lavoro”.
“Frasi come ‘senza di me restavate a casa vostra’, ‘la stabilità non esiste’ o ‘chi vuole prendere in giro me e i cittadini si è fatto un nemico’ , rivolte a lavoratori che ogni giorno garantiscono servizi essenziali alla cittadinanza , hanno suscitato indignazione tra i dipendenti, anche tra quelli non presenti all’incontro. Il rispetto per le persone – si legge in una nota della Cisl Funzione Pubblica – indipendentemente dal ruolo e dall’inquadramento lavorativo, è un principio imprescindibile in ogni ambiente e tali toni rischiano di generare un clima di sfiducia e tensione che compromette il benessere organizzativo e l’efficacia del lavoro quotidiano. Questo episodio riaccende un malessere diffuso tra i lavoratori, già emerso nei mesi scorsi e che aveva portato, su iniziativa della stessa Amministrazione comunale, alla costituzione del ‘Tavolo per l’innovazione’, con l’obiettivo di individuare strategie per gestire il disagio dei lavoratori, in accordo con i sindacati. In questo contesto, la CISL FP Umbria aveva proposto e promosso una rilevazione delle criticità lavorative attraverso la compilazione di appositi questionari, iniziativa purtroppo ad oggi ancora inattuata.
In vista del prossimo incontro con il Sindaco Stefano Bandecchi – conclude CISL FP Umbria – chiediamo con forza il ripristino di un dialogo basato sul rispetto della persona, indipendentemente dal ruolo e dall’inquadramento lavorativo, e la prosecuzione dei lavori del Tavolo per l’innovazione, ritenendoli fondamentali sia per la serenità dei lavoratori che dell’intero Comune di Terni. Non è alimentando la paura che si aumenta l’efficienza della macchina comunale”.
“L’attacco che il sindaco Bandecchi ha scagliato contro i lavoratori di Palazzo Spada è inaccettabile, sia nei modi che nel merito. Se l’amministrazione ha delle rimostranze, esistono modi e istituti preposti proprio per confrontarsi, a cui noi saremo ben felici di partecipare”. Così la sigla sindacale CSA RAL Terni, dopo che nella giornata di ieri il sindaco Stefano Bandecchi ha convocato gli operai dell’amministrazione comunale a Palazzo Spada.
“I toni utilizzati dal sindaco – spiega Sergio Silveri, segretario provinciale Terni del CSA RAL – sono inaccettabili, perché inquisitori e fuori luogo. Il sindaco infatti ha umiliato i lavoratori con domande dal chiaro tono intimidatorio, chiedendo per esempio quanto guadagnino, e fuori luogo, visto che ha sostenuto di poterli licenziare seduta stante. Per di più in una assemblea convocata con pochi minuti di preavviso, non dando modo ai rappresentanti sindacali di poter essere presenti. Un comportamento del tutto fuori luogo, ancor più in un contesto di amministrazione pubblica. Entrando nel merito della questione sollevata dal sindaco, nessun lavoratore del comparto operai del Comune ha mai mancato nel rispetto dei contratti e delle norme sottoscritte con l’amministrazione comunale. A prova di questo, anche il fatto che il sindaco abbia parlato genericamente di presunte mancanze, senza citare situazioni specifiche. Semplicemente perché non esistono. I dipendenti infatti operano nel rispetto dei contratti e delle norme previste e, se i risultati auspicati dall’amministrazione non vengono raggiunti, non ce la si può prendere di sicuro con l’anello più debole della catena, ossia i lavoratori. Detto questo, come sindacato siamo a completa disposizione per il confronto con l’amministrazione: nel caso ci sia bisogno di rivedere l’organizzazione del lavoro, siamo pronti a sederci a un tavolo per presentare eventuali istanze. In modo pacifico, cordiale e costruttivo”.